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Comolli: «Per Gazzola erano troppe tre liste»

Alle Elezioni Comunali di Gazzola è sfumata l’ipotesi di una terza lista. Il consigliere uscente di minoranza Comolli spiega le motivazioni della rinuncia

«La mia esperienza di candidato sindaco nel 2016 nel piccolo comune dove risiede da 400 anni almeno un membro della famiglia di mia madre, non solo mi è stata chiesta in modo insistente, ma ho accettato con onore e piacere. Certo dopo 45 anni di trono Francesconi (che ho sempre difeso per quello che ha portato sul territorio) e testimone passato indolore alla stessa squadra era impossibile vincere. Oggi dopo 5 anni di governo assoluto del sindaco con diverse questioni di alto profilo e sensibili in sospeso o non fatte, probabilmente le certezze ereditate non sono più una garanzia di vittoria a mani basse. Certo molti aspetti edilizi e urbanistici, idraulici e di bonifica sono stati eseguiti grazie a progetti e fondi di altri enti; tutti i progetti già approvati e definitiGiampietro Comolli-7 nell’era-Francesconi hanno travato compimento, o quasi. Ma al di là della ordinaria manutenzione edilizia, qualche cava, qualche incarico professionale, l’adeguamento delle norme come previsto dalla Regione, i fondi obbligati e indirizzati del Covid…non abbiamo visto nessuna “idea” nuova strutturale e infrastrutturale e strumentale a migliorare la vita, il lavoro, l’occupazione, a creare imprese, a stimolare l’accesso soprattutto a Gazzola. Il capoluogo è sempre più abbandonato rispetto ad altre frazioni di pianura. Una esperienza personale doverosa, non certo una esperienza esaltante con tanti abbandoni e perdite lungo il cammino del mandato.

Quindi abbiamo deciso, come gruppo Noi per Gazzola, di fare un passo indietro e di non obbligare i gazzolesi a scegliere fra tre liste: solo 1100-1200 voti espressi su 2000 residenti con diritto di voto, più altri 2500 abitanti in seconde case. Un record per un singolo comune in tutta la provincia, ma del tutto dimenticati, quando molti erano disponibili anche ad investire o a mettersi a disposizione.  Avevamo tutte le carte pronte fino all’ultimo momento consentito per correre in massima democrazia, ma nella nostra ultima assemblea, l’unanimità dei presenti ha deciso, con rammarico, più per il bene di Gazzola che per la autoreferenzialità di pochi e di un sindaco in pectore. Ci spiace soprattutto per i circa 300 elettori della tornata del 2016, per i continui e aumentati visitatori “mi piace” della pagina facebook NoiperGazzola. Abbiamo rinunciato a correre, ma questo non vuol dire dimenticare e rappresentare un ruolo e una posizione politica che oggi ancor più diventa unica voce alternativa. Saremo un pungolo per chi vincerà, dichiareremo sempre il nostro pensiero, saremo portavoce di chi non andrà a votare, di chi voterà scheda bianca, di chi voterà scheda nulla…perché deluso. Visto che il “bacino di utenza” delle due liste scese in campo, pescano sicuramente nello stesso bacino.  Daremo sicuramente, a chi ce lo chiederà, una indicazione di voto…appena letto il programma delle liste: a noi ha sempre interessato un programma aperto, legato al territorio ambiente resilienza assistenza sostenibilità occupazione nuove imprese.  Troppi i fatti e atti concreti mai risolti: come l’utilizzo del bosco di Gandore in forma ambientale, di servizio, di assistenza, di sport, di turismo, di reddito per gli abitanti. Non di reddito per il Comune e per poche imprese di costruzione. Impossibile trovare oggi un acquirente totale e parziale che tiri fuori 2,7 milioni di euro, come da anni figura nel bilancio comunale come “bellavista”, da noi mai approvato per scelte generali non condivise.

Ho sempre voluto una minoranza (3 consiglieri su 11 membri votanti) aperta, da vera lista civica, ma autodeterminata, non supina e compatta, ma che sapesse sempre motivare per iscritto proposte, scelte, dinieghi…. Non si può essere minoranza e votare sempre-sempre tutti gli odg della maggioranza: c’è qualcosa che non va, si nasconde qualcosa. C’è lo strumento dell’astensione se si vuole mandare un messaggio chiaro: alcuni della minoranza l’hanno usato spesso come messaggio subliminale. Risposte zero. Valuteremo i singoli candidati delle due liste e sceglieremo.

Un dato numerico provante: il 5 ottobre 2021 sarà importante. Se la sommatoria dei voti nulli e dei voti bianchi totali aumenteranno rispetto l’ultima tornata vorrà dire che a Gazzola si è venuto a creare un vuoto democratico e anche di riconoscibilità e di responsabilità. Nessuna valutazione sul singolo candidato, neanche ci sfiora, ma sul comportamento del Sindaco futuro punteremo gli occhi, e leggeremo il progetto generale. Io stesso da domenica scorsa ho avuto modo di rispondere alle tante domande poste dai gazzolesi per strada, alla tabaccheria e davanti alla farmacia del capoluogo, in piazza a Momeliano, fuori dalla chiesa di san Lorenzo, al circolo-bar sportivo… sul perché non ci ho riprovato. Fa piacere, ma non era utile e corretto.  Spero in un programma assai diverso fra le due liste in gioco, visto la identica origine delle liste. Da 2 anni almeno la maggioranza era spaccata, sembra causa diverse visioni. Situazione ben nota fra le strade del comune. Credo che, giustamente, nella minoranza della maggioranza in carica abbia prevalso l’idea di chiudere il mandato senza fuochi d’artificio. Più un fatto di buonsenso, credo, di qualcuno. Noi come minoranza, pur avendo diverse note provanti…non abbiamo infierito. Tanto è impossibile poter fare programmazione politica, scelte sociali e civili, quando 8 votanti (e ancor più 9) sono allineati…per scelte unilaterali e se non allineati sono assenti dal Consiglio da molto tempo. Questa la sensazione che per 5 anni, come minoranza, abbiamo avuto. Lo schema di come hanno votato i consiglieri presenti è illuminante! I panni della maggioranza erano lavati prima di ogni Consiglio, supponiamo, in modo di apparire monolitici e uniti finchè evidentemente non è scoppiato un bubbone che ha fatto crollare tutto e sono usciti allo scoperto alcuni consiglieri. Nella compagine tutt’ora in carica molte le facce nuove, pochissimi i fedelissimi, forse una blindatura ante litteram.  Speriamo di aver fatto in ogni caso il bene di Gazzola e dei gazzolesi. Ora sta a loro/noi scegliere quale sindaco vogliamo».   

Il consigliere comunale Giampietro Comolli, “Noi per Gazzola” 

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