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“I castlan i disan no”: «L’Ausl si elogia, ma la realtà è un'altra»

Il comitato commenta il Consiglio comunale aperto di Castelsangiovanni e critica i contenuti delle risposte emerse durante il dibattito

«Desideriamo a nome del Comitato “I castlan i disan no” – fanno sapere la presidente Silvia Brega e il vice Angelo Boledi - replicare a quanto sentito giovedì scorso nel Consiglio Comunale aperto di Castel San Giovanni, per affrontare il tema sanità locale, non avendone avuto la possibilità nonostante i 5 minuti fossero dovuti e soprattutto perché abbiamo noi cittadini assistito al teatrino dell’assurdo. Il direttore generale ASL Luca Baldino proietta fredde diapositive con numeri eccellenti, che difficilmente noi cittadini possiamo capire se non osservando la realtà che ci circonda, che è esattamente opposta da quella illustrata.

Primari che hanno evidenziato situazioni perfette dei rispettivi reparti nonostante il fuggi-fuggi dei medici tra cui ultimamente il dottor Gheduzzi e il dottor Scaravella due bravi ortopedici, giovani e con la voglia di crescere e di non restare in una ortopedia ridotta ad operare i tunnel carpali o l’alluce valgo. Sarebbe questa la specializzazione tanto invocata? Non abbiamo detto cose inesatte! Perché quando si parla di unità dipartimentale di ortopedia a Castello essa risulta annoverata tra le unità operativa semplici e quindi il depotenziamento, declassamento o come lo si voglia dire, parte proprio da questo. Ci si nasconde dietro la parola specializzazione per trasformare un’ortopedia che dipenderà da Piacenza e una volta in pensione il primario, questa unità non ne avrà un altro proprio. Come la chiamate questa organizzazione,” potenziamento”?  Specializzazione? Noi pensiamo proprio di no e questo è il vero motivo dei tanti medici che vanno altrove senza che si faccia nulla per trattenerli, fatto ancor più deplorevole visto che dalla dirigenza viene lamentata a sfinimento la mancanza di medici i quali non si presentano nemmeno ai concorsi dell’ASL di Piacenza.

Ci si è chiesto il perché? In altre province si è forse diffusa la voce tra i medici che nell’ASL di Piacenza non si lavora serenamente? Se la realtà della sanità piacentina è così buona, come descritta dal direttore generale Baldino e dai primari, perché si è organizzato un Consiglio Comunale aperto? Per autocelebrazione o per marketing? Bene ha detto il consigliere di minoranza Carlo Capelli nel sostenere che se tutto va bene, è perfetto e idilliaco potevamo tutti tornare a casa. Abbiamo sentito di tutto di più: da senatori che evidenziano la mancanza di cittadini, quando la sala era piena e vorremmo sperare che si riferisse agli interventi che, per una materia così complessa e da affrontare ad armi impari diventa difficile affrontare, per questo si sono costituiti i comitati con i portavoce che esternano le critiche e i disagi in nome del popolo e dei propri firmatari.

Abbiamo assistito all’ intervento di un onorevole che con dialettica ha minacciato di rivolgersi in Procura per accusare ASL di non avere presentato il bilancio preventivo 2017. Ma senza evidentemente ricordare che ASL lo aveva presentato ma i sindaci non lo hanno votato per ben 2 volte. Anche se, si sa, il parere sia obbligatorio e non vincolante.

Abbiamo sentito il Presidente dell’Ordine dei medici sostenere che tutti noi ci dovremo abituare ai tagli dei servizi e altri che definiscono la casa della salute di Borgonovo per la targa esposta ma in realtà è un ambulatorio per medicina di gruppo. Abbiamo sentito parlare di farmaci rumeni nei nostri reparti come se tutto fosse normale non avere il foglietto illustrativo tradotto in italiano e non dispensati dagli armadi elettronici come documentato dal servizio di Striscia la Notizia. Ed infine, la Presidente della Conferenza socio-sanitaria pretendere rispetto considerandosi attaccata dalle critiche mosse a lei ed ai sindaci per immobilismo sui temi sanitari e di non fare squadra per decisioni importanti. Ci chiediamo se la presidente considera anche il rispetto che lei e le istituzioni che rappresenta devono ai cittadini.

È rispetto registrare l’esito sbagliato di votazioni in Conferenza, per decisioni importanti su errore provocato dal Segretario il quale invece di chiedere scusa viene elogiato dalla presidente stessa? È rispetto non presentare mozioni per tempo in Regione? E’ rispetto non votare il Bilancio Preventivo che l’Ing. Baldino dice di avere preparato?

Come fanno i sindaci valutare i bilanci se non hanno preso in considerazione preventivamente le spese che si andranno a sostenere? Non vorremmo mai che si imputasse ai comitati dei cittadini il rovinoso stato della sanità, perché durante la serata ci hanno tacciato di creare allarmismi mentre tutto procede bene, soltanto con un po’ di ritardo rispetto a quanto prefissato. Ed intanto i medici fuggono e la sanità si disumanizza in modo proporzionale ai freddi numeri presentati.

A proposito della specializzazione, rinnoviamo l’appello al direttore Baldino affinché consideri la tecnica fast track che il dr. Lucchini, con la sua autorevolezza, aveva sperato di avere nel proprio reparto. Sarebbe questa una vera specializzazione ed insistiamo affinché tale specializzazione venga valutata e considerata. Occorrerebbe nominare solo il Primario avendo già tutto pronto, dalle attrezzature al personale specializzato.

Cittadini piacentini, se non cambierà l’impostazione, preghiamo di stare bene perché quando le cose vanno male si organizzano autocelebrazioni al posto delle critiche, allora abbiamo la prova della distorsione della realtà che le istituzioni esercitano per giustificarsi, sempre più lontane dalle reali esigenze della gente. Noi continueremo a far sentire la nostra voce, che altro non è che la vostra voce».

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