rotate-mobile
L'intervista

«Molta “fantapolitica”, ma anche qualche critica dettata da ambizioni personali»

Parla Paola Gazzolo, presidente del Consiglio comunale: «In Regione non c’erano queste “manovre di palazzo” che allontanano i cittadini dalla politica» Schlein? «Non riesce a scalfire il consenso di un Governo inefficace»

Qualche anno fa un segretario comunale, Vincenzo Filippini, dopo qualche settimana di lavoro a Piacenza, sentenziò: «Qua si fanno troppi Consigli comunali, si parla tanto…». Le sue dichiarazioni provocarono un vespaio di polemiche. Molta acqua è passata sotto ai ponti da allora, ma proviamo a chiedere a Paola Gazzolo, presidente del Consiglio comunale di Piacenza, come si comporta l’aula da lei guidata dal luglio 2022.

«Non penso sia un Consiglio indisciplinato - è l’osservazione di Gazzolo - e il numero di sedute è in media con il passato. Certo, ci sono cinque gruppi di minoranza e questo è il vero spazio nel quale possono esprimere la voce dei cittadini e di Piacenza. La nostra aula è il massimo organo rappresentativo della comunità locale e cerco di garantire il suo funzionamento».

  • Presidente, lei è spesso al centro del dibattito in Consiglio (e anche fuori da qui). All’inizio del mandato furono il centrodestra e ApP a metterla in discussione. Ora qualche voce critica (Gianluca Ceccarelli, Stefano Perrucci, ad esempio, anche pubblicamente, in aula) si è levata nel centrosinistra. Come mai?

Dall’inizio del mandato ci sono ambizioni personali per ricoprire il mio ruolo, non è una novità. Non è piacevole, ma la politica di oggi è ben diversa dal passato. È una politica meno attenta, più mordi e fuggi, più autoreferenziale, che infatti allontana i cittadini dalle urne, perché non capiscono questi meccanismi. I cittadini vogliono che il Consiglio comunale funzioni bene e che assolva ai suoi compiti, non sono interessati alle “manovre di palazzo”.

  • Il Pd la sta difendendo da questi attacchi o si sente poco tutelata?

Il segretario provinciale Carlo Berra lo sento tutti i giorni, oltre al capogruppo Andrea Fossati. Non ho chiesto difese d’ufficio ma mi fa piacere che, dopo un anno e mezzo, Fratelli d’Italia mi abbia riconosciuto l’impegno a tutela dei consiglieri. Sulle “voci” che circolano, per me sono “fantapolitica”. In Regione non c’erano queste cose.

  • Vuole forse farci credere che a Bologna, in Regione, non esistono “giochetti politici”?

Non così almeno, non ricordo situazioni e ricostruzioni del genere.

  • Altre differenze tra l’Assemblea legislativa a Bologna e il nostro Consiglio cittadino?

La Regione è un mondo diverso, però da assessore regionale cercavo di lavorare molto in sinergia con i consiglieri, soprattutto con quelli della mia commissione consiliare, quella dedicata alle politiche delle sicurezza del territori e dell’ambiente. Quando ho portato la legge sull’economia circolare, ad esempio, ho cercato di condividere l’atto. La condivisione degli atti e delle informazioni fa aumentare la qualità della discussione.

  • È al corrente di una possibile staffetta alla guida dell’aula? La troveremo candidata alle Comunali da qualche parte?

Non ne sono a conoscenza e non sono assolutamente candidata da alcuna parte. Nei comuni al voto a giugno si candidano persone che risiedono lì o che sono un punto di riferimento per quella comunità. Bisogna avere un legame con un territorio. Io sono di Piacenza, ho vissuto per una parte della mia vita a Calendasco, ma lì c’è già un sindaco in gamba come Filippo Zangrandi.  

  • Come sono i rapporti con il sindaco Katia Tarasconi? Si dice che spesso siano tesi…

Direi normali, corretti. Ci scambiamo messaggi e ci vediamo se c’è bisogno. Mantengo rapporti istituzionali. È fantapolitica sostenere che ci siano frizioni personali tra noi. Certo, non è obbligatorio essere amici per lavorare assieme. E io sto dalla parte del Consiglio, dalla parte di tutti i consiglieri. Ovviamente la Giunta vuole avere il tempo per fare le cose correttamente. E questa Amministrazione vuole fare tante cose, ne sta dando prova. Le uniche frizioni che riscontro sono sul tempo che non basta mai. Ma da parte mia non registro particolari problemi.

  • Come vede a livello nazionale il suo partito in questa fase? La segreteria Elly Schlein non ha dato la svolta attesa?

Ho sostenuto Bonaccini convintamente nella corsa alla segreteria. Il Governo Meloni non sta dando una grande dimostrazione, i risultati non si vedono, eppure mantiene un consenso molto alto. Non è semplice il ruolo di Schlein, chiaramente sta cercando di allargare, costruire e coordinare una “rete” all’opposizione. Ma, in questo momento, ai cittadini il Pd “non sta arrivando”, il partito dovrebbe essere più chiaro e incisivo. La sua mano si vede ancora poco e non riesce a scalfire il consenso di un Governo inefficace. Siamo diventati un partito fortemente di sinistra, nei fatti meno riformista di un tempo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Molta “fantapolitica”, ma anche qualche critica dettata da ambizioni personali»

IlPiacenza è in caricamento