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Politica

«L’obiettivo è costruire gli Stati Uniti d’Europa per le future generazioni»

Nicoletta Parisi, Anna Maria Corazza e Luca Amadasi (+Europa) rispondono ai quesiti posti dai sindacati su lavoro, ambiente, crisi energetica

«+Europa è l’unico partito italiano che sottolinea in Statuto la propria responsabilità nei confronti delle future generazioni e l’obiettivo di costruire gli Stati Uniti d’Europa. A partire da questi due parametri rispondiamo alle domande poste dai sindacati Cgil, Cisl e Uil di Piacenza». Le candidate alle elezioni politiche Nicoletta Parisi e Anna Maria Corazza e il candidato Luca Amadasi hanno messo nero su bianco l’impegno di +Europa.

1) Come pensate di tutelare il potere di acquisto dei salari e delle pensioni? 3) Quali misure straordinarie pensate di intraprendere per mitigare i rincari delle bollette energetiche?

«Sostenere la fissazione europea di un tetto massimo al prezzo del gas e di altri prodotti energetici al fine di contrastare l’aumento del costo dell’energia, che trascina inevitabilmente con sé l’aumento generalizzato del costo di altri beni; incentivare bassi consumi e calmierare i prezzi a livello nazionale per i consumi che si mantengono entro la soglia di “moderazione”»

2) Occupazione: quali misure pensate di mettere in campo per contrastare il precariato e per promuovere forme di lavoro stabili? 4) Piacenza e il Paese in generale, soffrono una crisi demografica conclamata che a nostro avviso si supera anche con un più ampio sostegno ai giovani ed alle famiglie e con il miglioramento della conciliazione tempi di vita e di lavoro. Che misure pensate di implementare per affrontare il problema?

«Potenziare e agevolare contratti di lavoro di apprendistato come forma principale di accesso al lavoro, con incentivi alla stabilizzazione e garanzie per il tempo indeterminato; riformare il reddito di cittadinanza sul modello del progetto “garanzia giovani” o del “reddito di inclusione” ; introdurre il salario minimo mobile in accordo con le parti sociali; sostenere politiche familiari e di parità di genere, anche tramite azioni culturali per educare e ri-educare al rispetto della pari dignità di genere; contribuire a una politica di accoglienza legale dello straniero finalizzata al suo inserimento nel contesto nazionale».

5) Sanità. A fronte di una popolazione sempre più anziana, il bisogno di “salute” nei casi critici e di “prevenzione” è aumentato e aumenterà. Come pensate, in questa chiave, di potenziare la sanità sul territorio oltre che abbattere le liste di attesa per gli esami specialistici?

«Ridefinire i rapporti fra medicina ospedaliera, assistenza primaria e medicina territoriale, valorizzando gli investimenti per la popolazione fragile e ancorando il comparto sanitario alla rete dei servizi sociali; affidare maggiori competenze all’UE per il caso di emergenze sanitarie».

6) Crisi climatica. La Pianura Padana e Piacenza subiscono in modo particolarmente grave gli effetti del cambiamento climatico in corso. Quali azioni ordinarie e straordinarie intendete mettere in campo per affrontare questo problema esiziale che peserà su questa e sulle future generazioni?

«Sebbene in gran parte i cambiamenti climatici non siano dovuti all’uomo, resta il fatto che la civiltà industriale produce inquinamento che col clima ha a che fare: occorrono diversi stili di vita e di consumo. +Europa sostiene iniziative volte ad educare al rispetto dell’ambiente salvaguardando l’economia. Le risorse finanziarie messe a disposizione dell’Italia dall’Unione europea tramite il Pnrr sono la chiave di volta di riforme e investimenti destinati a tutto quanto sopra espresso. La tutela del potere d’acquisto, il contrasto all’inflazione, ai rincari delle fonti di energia e al calo demografico, la risposta ai problemi climatici, alle emergenze sanitarie e ai rischi portati alla sicurezza collettiva da condotte di aggressione internazionale non sono questioni che possono essere affrontate e risolte dal singolo Stato: ne sopravanzano le possibilità di governo, sono questioni la cui soluzione prescinde dall’esistenza dei confini nazionali. La condivisione delle responsabilità a livello continentale europeo è l’unica vera via per esercitare una sovranità condivisa e governare i fenomeni in questione».

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