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Politica Cortemaggiore

«Le logiche di amministrazione del centrodestra poco improntate all’interesse dei cittadini»

Le consigliere di minoranza Nadia Maffini e Alessandra Tacchini: «Orgogliose di ripresentarci con la lista "La Corte che cambia", nella consapevolezza che rinnovare temi persone rimanendo coerenti a se stessi sia una cosa positiva, se fatta in maniera trasparente e diretta»

Sul botta e risposta tra le varie componenti del Centrodestra di Cortemaggiore, in merito alle ormai imminenti elezioni Amministrative interviene anche il gruppo consiglirare "Una vera Cortemaggiore", composto da Nadia Maffini e Alessandra Tacchini che dicono: «Sono evidenti difficoltà che dall’interno del Consiglio Comunale erano conosciute». Secondo le consigliere «le parole del Comunicato congiunto Lega-Fratelli d’Italia che parlano di “monarchia assoluta, neppure troppo illuminata” dove è consentito partecipare e non decidere, tradisce un malumore che in questi anni non si è potuto nascondere e che si è trasferito nell’immobilismo assoluto in cui si dibatte il paese. In queste parole c’è la storia del rapporto ventennale tra forze politiche che hanno dominato Cortemaggiore
millantando unità, coesione e visione comune nonché delle logiche con cui hanno Amministrato il paese, ben poco improntate all’interesse dei Cittadini».

Per Maffini e Tacchini «ne esce un quadro sbalorditivo, dove è impossibile capire quale delle parti ne esca peggio; se quella dalla facciata inscalfibile ma dominata dai rancori e dalle aspirazioni personali o quella che si è finta opposizione da tempo immemore, pronta a farsi largo alla prima occasione. Noi siamo “l’opposizione”, quella vera, che non ha parte alcuna in questi metodi e che persegue con coerenza e perseveranza la sua idea di paese e che, con coerenza e competenza, propone una diversa idea di comunità».

Poi rispondono agli attacchi ricevuti: «Ci domandiamo se questi sono gli stessi che accusano “La Corte che Cambia” di riciclare sempre le stesse persone e di nascondersi dietro a sempre nuove denominazioni; certo, siamo sempre noi che in questi anni, abbiamo fatto opposizione a logiche di amministrazione che ora emergono in tutta la loro desolazione; siamo noi che abbiamo aperto un cantiere da diversi mesi e abbiamo dato a chi voleva partecipare la possibilità di
esprimersi, nella consapevolezza che rinnovare temi persone rimanendo coerenti a se stessi sia una cosa positiva, se fatta in maniera trasparente e diretta.
Siamo orgogliosi di essere sempre noi, come del resto loro sono sempre loro e ritornano, a distanza di decenni, a riproporre gli stessi metodi».

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