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Lega Nord: «Nessun miglioramento introdotto dall'assestamento al Bilancio»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

Il gruppo consigliare della Lega Nord vota “convintamente no” all’assestamento al Bilancio proposto dalla Giunta Bonaccini. Un “no” nel merito dei provvedimenti (inconsistenti e insufficienti) e organico ad un impianto complessivo della manovra economica. «La motivazione del nostro dissenso – spiega il capogruppo della Ln, Alan Fabbri – è nel merito dei contenuti. Come sulla parte sociale, dove già in Commissione 4 l’esecutivo ha bocciato la nostra proposta di destinare il 10% di risorse (rapportate ai 51 milioni e 739mila euro messi a bilancio per il 2015) alle categorie deboli emiliano-romagnoli. Invece – continua Fabbri – la Giunta ha preferito premiare ancora una volta i migranti, a discapito dei nostri cittadini.» Ma non è tutto. Anzi, è solo la punta dell’iceberg, perché mentre si invocano misure urgenti per il lavoro, ed i territori colpiti da calamità – il Piacentino colpito da alluvione, ma anche le tante persone ancora fuori dalle proprie case in regione – non convincono nemmeno i finanziamenti (extra-commissariali) destinati proprio alle emergenze post-sisma. «Non ci dicono da dove saltano fuori queste risorse, che potrebbero essere risparmi di spesa (e allora va bene, a patto che non si taglino servizi) o aumenti di tasse.» L’unica cosa certa è che l’Amministrazione, a parere di Fabbri, abbia introdotto misure discutibili per escludere i veicoli euro 3 dalle città, senza prevedere incentivi per i tanti lavoratori pendolari in difficoltà; ed abbia approvato un regolamento sullo smaltimento dei rifiuti che avrà come conseguenza certa un aumento di costi per le imprese, dall’inizio del 2017. C’è, poi, il capitolo sanità: «Anche qui, come per il ricambio del materiale rotabile nei trasporti, vediamo comparire risorse sul tavolo, ma osserviamo nel contempo la sofferenza di tutti i piccoli ospedali del territorio regionale – dice Fabbri –: dalla Romagna, dove servizi di pediatria vengono soppressi dalla sera alla mattina, senza che nemmeno i sindaci della loro parte politica siano stati avvertiti; allo spostamento (sospetto) di alcuni posti di ostetricia e ginecologia, verso chirurgia, all’ospedale di Cento, alle prese con le difficoltà informatiche degli smista-fila, la “coperta corta” del personale ormai generalizzata e i disagi dei cittadini. La Giunta non ci pare offrire risposte convincenti per tutti questi problemi, ed il nostro è un “no” convinto ad una manovra che riteniamo organicamente sbagliata.»

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