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Nessun aumento delle aliquote Irpef fino al 2021, c’è l’ok di tutto il Consiglio

Il sindaco sposa la linea di Fd’I (e opposizione). Rivista la delibera proposta dall’assessore Passoni che prevedeva la sospensione solo per il 2019. Lungo dibattito, poi passa con i voti di tutti. Rabuffi: «Sindaco indebolito». L’assessore: «Lavorerò da subito per le coperture». Foti indica già la strada per i tagli: «Niente manovra da “lacrime e sangue”, ma ci sono 60 milioni di forniture del Comune da rivedere»

5 STELLE: «PASSONI DI DOVREBBE DIMETTERE»

Duro anche Andrea Pugni del Movimento 5 Stelle. «Io sarei stato disponibile ad aumentare l’Irpef - è il pensiero del grillino - però a opposizione-6patto comunque di una revisione della spesa. Ora il sindaco la vuole risolvere assorbendo tutto ciò che ha già scritto Fratelli d’Italia e l’opposizione. Il regista Foti ha anticipato tutti con abilità, altri della maggioranza non lo sono stati in questa vicenda. Il sindaco avrebbe potuto salvare l’assessore da questa pessima figura: Passoni risulta, dopo oggi, molto indebolito. Si apre una situazione imbarazzante, consiglieri all’assessore di dimettersi». «L’assessore Passoni – ha aggiunto il collega pentastellato Sergio Dagnino - mandato in Consiglio comunale e poi smentito dopo 5 secondi dal sindaco».

IL SINDACO: «NESSUN ASSESSORE DELEGITTIMATO»

Il sindaco ha voluto stoppare le polemiche con un accalorato intervento. «Oggi avete superato voi stessi – ha spiegato Patrizia Barbieri -, è patetico. C’è gente che non ha nulla da dire e vuole metterci gli uni contro gli altri, qua non c’è nessun assessore delegittimato. Avete parlato di tutto tranne del fatto che l’Amministrazione non applica l’aumento né nel 2019 e 2020. Ho sentito solo teorie strampalate. Io ci ho messo la faccia sui 2,6 milioni di euro che non incassiamo dall’aumento: ci sentiamo di cogliere questa sfida. A Fiazza voglio dire che oggi approviamo lo stesso chiesto dall’opposizione nell’ordine del giorno. Voglio vedere se un altro sindaco avrebbe fatto la stessa cosa. Ho presentato un emendamento uguale al vostro ordine del giorno: e allora? Non ci sono rese dei conti, né ammutinamenti. A Pugni che dà della “comparsa” consiglio di dirlo a qualcun altro». Tagli al welfare comunale o ad altre voci? «Ci saranno dei tagli che non toccheranno la qualità dei servizi, ma “ce la vediamo dentro” e il rischio ce lo assumiamo noi».

LIBERI: «STATE A GALLA, DOVE E’ IL RINNOVAMENTO PROMESSO?»

Massimo Trespidi di “Liberi” da tempo aspettava al varco la maggioranza su un tema delicato come l’Irpef. «Da un anno il mio gruppo suggeriva di poter evitare l’aumento dell’Irpef tramite un piano di alienazioni degli immobili o la vendita delle azioni del Comune. Di questi interventi non c’è traccia. Il sindaco pochi giorni fa ha detto che si poteva bloccare l’aumento solo per quest’anno, e poi “si sarebbe visto più avanti”. Solo Opizzi era contro in Giunta. Poi avete esposto l’assessore Passoni alle critiche dell’opposizione. Se una maggioranza continua a fare riunioni su dati sbagliati, così non funziona. Siete passati dall’avere un buco di 4 milioni di euro alla possibilità di non incassare 2,6 milioni di euro, c’è una bella differenza. O gli uffici sono incapaci, o forse non erano pronti a preparare i conti perché la Giunta non li aveva indirizzati bene. Quando una maggioranza è composta da una coalizione, è normale avere sensibilità diverse. La dialettica sull’Irpef ci sta, ma è stato il modo con cui è stato gestito il tutto a non convincere. Diteci chi è il responsabile». «Il sindaco – ha espresso Mauro Monti (Liberi) - non può definire normale la situazione come ha fatto. L’assessore ha ripetuto la sua convinzione, e tre minuti dopo il “capo” dell’assessore e propone un’altra cosa e si lamenta dell’opposizione che ritiene anomala la vicenda. Noi di “Liberi” già lo scorso giugno segnalammo la questione Irpef, era uno dei punti nodali. Questo non è coraggio, è solo uno stare a galla da parte di chi aveva promesso una svolta in campagna elettorale. Per ora non vedo questi segni di rinnovamento».

 

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