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Politica Fiorenzuola d'Arda

Ospedale Fiorenzuola, Rancan: «E’ una nuova Sanitopoli, Venturi e Carradori si dimettano»

Il consigliere regionale della Lega Nord: «Bene l'indagine della magistratura, ma anche la politica deve fare la sua parte. Intanto Bonaccini premia con 370mila euro complessivi i direttori generali delle Ausl»

«Il sequestro del cantiere dell’ospedale di Fiorenzuola sconfessa le politiche della Regione che, allora come oggi, volle imporre il progetto e scavalcare il dissenso, nonostante gli evidenti punti critici e i tanti dubbi espressi dai cittadini, dalla Lega Nord e dal comitato. Ora le scuse non bastano più. Vogliamo i responsabili, la sanità emiliano romagnola è diventata un cumulo di scandali”. A dirlo è il consigliere regionale leghista Matteo Rancan dopo il blitz delle Fiamme gialle di questa mattina, che sulla vicenda chiede al presidente Bonaccini "l’istituzione di una commissione d’inchiesta sugli scandali della sanità in Regione».

«Bene l’indagine della magistratura, ma anche la politica deve fare la sua parte. Mesi di denunce, di proteste, di documentate contestazioni cadute nel vuoto, snobbate dalla presunzione di giunte che si sono sempre considerate inattaccabili. E il nuovo corso di Bonaccini non pare aver prodotto alcun passo in avanti. Ricordiamo la mancata rinuncia al compenso Ausl dell’assessore Venturi che – recentemente – si è pure premiato con il bonus riservato ai direttori generali, 370mila euro complessivi, mentre la sanità è piagata da tagli e dal blocco dei turn over. Questa è una nuova ‘sanitopoli’: Venturi e il direttore della sanità emiliano romagnola Tiziano Carradori devono dimettersi». «La vicenda dell’ospedale di Fiorenzuola si somma a decine di altri scandali, che spaziano da Cona al Policlinico di Modena, e mostra con evidente chiarezza che è ora di fare pulizia nella sanità della Regione». 

Pisani: "Il sindaco Compiani si dimetta, la sinistra ha spalleggiato lAusl nel togliere servizi ai cittadini"

La Lega Nord chiede le dimissioni del sindaco di Fiorenzuola, Giovanni Compiani, dopo che la procura, questa mattina, ha fatto sequestrare dalla Guardia di finanza il cantiere aperto per la demolizione del vecchio padiglione. «Non solo perché oggi ricopre anche l’incarico di presidente della Conferenza socio sanitaria – ha affermato il segretario provinciale del Carroccio, Pietro Pisani - ma anche perché è stato il capofila di quella cordata che riteneva utile l’abbattimento del vecchio ospedale, fantastiscando le meraviglie di cui avrebbero goduto i fiorenzuolani. Bene fa la procura, anche se tutto è partito come al solito dal basso cioè da un comitato di cittadini che ha sollevato dubbi e chiesto di verificare la presenza di presunti illeciti nelle procedure». L’indagine, dichiara Pisani «deve dirigersi soprattutto verso l’ambito sanitario, che in questi mesi è stato sordo alle richieste di maggiori approfondimenti sulle procedure di affidamento degli appalti. “E’ pericoloso, è a rischio sismico” hanno detto e in quattro e quattr’otto hanno affidato l’appalto decretando la fine del Padiglione B. Ora, riteniamo doveroso che chi aveva in mano le redini della sanità all’epoca, l’assessore regionale per le Politiche alla salute, Carlo Lusenti e il direttore dell’Ausl, Andrea Bianchi, dia spiegazioni sulla genesi di questa vicenda». Secondo la Lega Nord, l’abbattimento del padiglione, per realizzarne tra l’altro uno di dimensioni ridotte che non avrebbe potuto contenere tutti i reparti che c’erano prima, è il primo segnale di uno «smantellamento dei servizi ai cittadini che, in nome del risparmio, l’Ausl ha portato avanti in questi anni spalleggiata dagli amministratori di sinistra. Le ipotesi peggiori, infatti, parlano di un ridimensionamento dell’ospedale di Fiorenzuola. Con tutti debiti che ha, poi, fa sorridere che sia proprio l’Ausl a parlare di risparmi».

Pisani sottolinea che anche da sinistra, in Regione, qualcuno – Monica Donini – avesse sollevato dubbi «chiedendo che intervenisse il Cts (Comitato tecnico scientifico) per stabilire l’effettivo stato dell’edificio al fine di capire se era necessaria una ristrutturazione o una ricostruzione, magari per risparmiare qualche soldo pubblico. Non fu fatto nulla. Viene da dire che quando si parla di denaro pubblico, la sinistra non bada a spese».

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