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Primo ostacolo superato per Borgo Faxhall: ok in commissione alla compravendita

Primo passo per il progetto di riqualificazione di Borgo Faxhall "aggiornato". Opposizione dubbiosa sui costi di ristrutturazione degli immobili: «La perizia non tiene conto delle tante spese di ristrutturazione, c'è tanto da spendere». Bisotti: «Unica soluzione per uscire dal groviglio»

«Fra pochi mesi cederemo il passo alla prossima Amministrazione, vogliamo consegnare un progetto chiaro, che presenta una parziale modifica degli impegnipresi nel 2014 sulla riqualificazione del comparto di Borgo Faxhall». Passa in commissione – con il voto favorevole della sola maggioranza (Pd, Piacentini per Dosi, Idv e Gruppo Misto) - l’agognata delibera sull’area, che verrà discussa in consiglio comunale lunedì prossimo, come richiesto dai commercianti della Galleria di Borgo Faxhall, che pretendono che venga approvata la delibera entro l’anno per far partire i lavori nella primavera 2017.

Il Comune intende spostare qua tutti gli uffici comunali di via Scalabrini, via Verdi e una parte di via Martiri della Resistenza, via Beverora e largo Anguissola in 3300 metri del corpo A di Borgo Faxhall, a parziale compensazione dei mancati impegni rispettati (su tutti la realizzazione della stazione dei bus) da Coemi Property, impegni per 4 milioni e mezzo di valore totale. Il Tribunale di Piacenza nel frattempo ha chiesto all’ingegner Paolo Vegezzi di effettuare una perizia sul valore degli immobili del comparto: le unità immobiliari hanno una stima di 4 milioni e 987mila euro, il terreno 2 milioni e 91mila euro, per un totale di poco più di 7 milioni di euro. Sono necessari però 120mila euro di manutenzione – che dovrà mettere sul piatto il Comune – per riparare i problemi e le lesioni della struttura. Altri 280mila euro, sempre secondo la perizia, dovrebbero essere impiegati per trasformare i locali attuali dei 3300 metri in uffici comunali

Il Comune perciò otterrà da Coemi spazi per un valore di 2 milioni e 987mila euro per il corpo A più un altro un milione e 491mila euro, a scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti. Con altri 2 milioni e 600mila euro acquisterà invece il corpo B. «Una volta terminato l’atto di compravendita – ha spiegato l’assessore Silvio Bisotti - potremo sistemare gli uffici qui. A Borgo Faxhall rimarrà il Centro per l’impiego. Dopo la delibera approvata dal consiglio, si passerà all’atto di compravendita dopo 90 giorni. Da lì potrà partire la manutenzione straordinaria degli uffici. Il mandato finirà prima, ci penserà la prossima Amministrazione». L’operazione si regge in piedi grazie al Bando Periferie promosso dal Governo, che porterà in dote al Comune ben 4,5 milioni di euro per la riqualificazione dell’area di Borgo Faxhall e non rende più necessaria la vendita degli immobili comunali di via Verdi e via Scalabrini per finanziare il recupero dell’area.«Sembra che sia un apparente sbilanciamento – osserva l’assessore all’urbanistica - a livello economico per l’Amministrazione, visto che si accolla l’onere di 2,6 milioni, poi però recupereremo 4 milioni e mezzo, che sarebbero ottenibili solo in questo modo. Riteniamo questa scelta, nella sostanza, l’unica risponde in modo sostanziale al problema».

Il primo a sottolineare le sue perplessità è stato Andrea Gabbiani del Movimento 5 Stelle. «Non sono convinto sulle spese che il Comune dovrà affrontare per sistemare i locali. La perizia mette in evidenza che la valutazione del fabbricato – così bisognoso di interventi – forse non è così giusta».

«Oltre alla stima del perito dei 120mila euro di spese – è stata la replica di Bisotti - gli uffici hanno analizzato e preventivato al massimo circa 400mila euro per una serie di interventi. Probabilmente mantenendo il Centro per l’impiego lì dovremo fare solo alcuni di questi interventi preventivati. A noi interessano i 50 posti auto interrati per gli uffici comunali che per due anni possiamo utilizzare gratuitamente. Il tentativo noi lo stiamo facendo con convinzione perché riteniamo che è l’ultimo che possiamo fare per risolvere il groviglio».

L’opposizione, in modo compatto, ha votato contro il progetto. «Operazione da non fare – ha puntato il dito Marco Tassi del Pdl - Questi sono immobili non rivendibili, qualunque sia il loro valore. Ci sono lesioni strutturali, potrebbe esserci un problema di stabilità, io avrei approfondito. Parlate di un atto generico, di una perizia non chiara. Che genere di atto è?». Tassi ha ricordato una vicenda che lo stesso Bisotti ha definito «imbarazzante», ovvero la fidejussione sparita dagli archivi del Comune.

«A Borgo Faxhall– è stato l’intervento del leghista Massimo Polledri - avremo gli uffici pubblici più brutti d’Italia. Comunque questa non è la delibera portata in consiglio comunale, quella che abbiamo votato sanciva ben altre cose. Mi sa che ci siamo messi in un “cul de sac” e ora volete venirne fuori. La perizia per noi è insufficiente. Vogliamo sapere se ad oggi la struttura è libera da vincoli. Voteremo mica per dare una “sòla” al Comune? Dobbiamo sapere, ci vuole responsabilità per votare una cosa del genere, che non conosco".

«Non posso garantire – è la risposta dell’assessore - che non ci siano vincoli 90 giorni dopo la delibera. Può far sorridere questa affermazione ma è la verità: non è un’operazione lineare in questo caso. È una situazione complessa: comunque non fate correre nessun rischio al Comune se votato questa pratica. L’operazione è di una trasparenza assoluta, mettiamo a disposizione tutti i documenti».

Erika Opizzi (Fratelli d’Italia) ha criticato aspramente l’intera operazione. «L’unico che ha convenienza è Coemi, il Comune non ha nessun interesse a portare avanti questa operazione. Ci sono delle crepe nei muri esterni, vengono utilizzati secchi per raccogliere l’acqua che penetra. Ci accolliamo noi tutti gli obblighi di Coemi, non potete dire che è un’operazione per l’interesse pubblico. Avete seguito una via “bonaria”, piuttosto che recuperare i soldi che ci devono, ovvero 4 milioni e mezzo. Ora abbiamo un palazzo completamente da ristrutturare. Ci prendiamo un debito, dobbiamo fare diverse opere e Coemi porta a casa i soldini. È una presa in giro. Il progetto è da bloccare: la riqualificazione e la sicurezza dell’area sono una scusa, un jolly che tirate fuori».

Paolo Garetti (Lista Sveglia) ha parlato di «situazione sottovalutata per troppi anni. Questo indirizzo che l’Amministrazione vuole seguire è sanguinosissimo. La perizia è molto ottimistica: i costi della manutenzione dichiarati sono ridicoli. Riparare infiltrazioni costa molto di più. Sono immobili anacronistici, valutati 1400 euro al metro quadro, cifra esagerata. I numeri non stanno in piedi, ci guadagna solo Coemi che ha fatto il bello e cattivo tempo in questi anni».

«Abbiamo sentito molti “se” su questo progetto – ha commentato Filiberto Putzu (Forza Italia) -. Se poi ci sono pure dei difetti strutturali…Gli uffici comunali forse potrebbero essere inseriti nell’ex ospedale militare e questa ipotesi potrebbe subito cadere». Lucia Carella del Pd ha fiducia nella perizia consegnata agli atti.«Confidiamo nella professionalità della perizia, ho rispetto della valutazione. Se c’è infiltrazione nell’immobile si vede chiaramente. Non penso che l’ingegnere Vegezziabbia sottovalutato questo problema. L’operazione è però molto complessa, e bisogna trovare una soluzione. Ritengo che l’idea dell’ex ospedale militare come sede di uffici sia condivisibile».

«Non siamo così sprovveduti – ha replicato nuovamente Bisotti - da non renderci conto che gli uffici in questione non saranno stanze a 5 stelle. Però la strada è percorribile. Non ne usciamo più se abbiamo dei dubbi di soggettività sulle valutazioni. Non mettiamo a rischio la riqualificazione per una diversa stima di 200mila euro: non c’erano altri modi per recuperare i 4,5 milioni di euro, se non per vie legali, chiamando in causa le fidejussioni. E avremmo comunque dovuto fare noi le opere. Così ora ne spendiamo meno e recuperiamo più immobili. Questa non è una strada “bonaria o buonista”, è l’unico modo per uscire dalla situazione, senza avere costi eccessivi per il pubblico. È vero che ci sono molti “se”, in questo caso non promettiamo nulla, non dico che domani riqualifichiamo Borgo Faxhall, ma creiamo le premesse per poterlo fare in futuro. Le precedenti Amministrazioni di centrosinistra – ha ammesso l’assessore - dovevano fare di più sulla questione, non ho problemi a dirlo. Però ora i 5 milioni di euro del Bando Periferie ci permettono di intervenire sull’area».

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