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Accordo sindacati e Ikea, così i lavoratori salvano lo stipendio

Trasporti e logistica, l’intesa siglata da Cisl e Cgil prevede alcuni meccanismi per ritardare l’utilizzo della cassa integrazione in deroga. Ogni dipendente può scegliere la formula migliora. Buono (Cisl): «La nostra preoccupazione era garantire liquidità alle persone». E le banche sono in moto per l’anticipo della cassa che andrebbe direttamente sui conti correnti

Un’intesa che rasserena un po’ gli animi dei dipendenti Ikea che rischiavano di restare senza stipendio fino a che l’Inps non avesse pagato la cassa integrazione in deroga (e i tempi si prospettano lunghi, anche due mesi). La “terza via” all’accordo con il colosso svedese è stata raggiunta nei giorni scorsi dai sindacati trasporti e logistica di Cisl e Cgil. A questo, si aggiunge anche la disponibilità data dall’Abi (Associazione bancaria) «a procedere celermente - afferma una nota Abi - ad un accordo per l'anticipo della cassa integrazione ai lavoratori sospesi dal lavoro a causa dell'emergenza Covid-19».

Le banche, infatti, stanno «lavorando ad un meccanismo che consenta il versamento direttamente sui conti correnti, così da evitare che le persone si rechino in banca, a vantaggio e garanzia della sicurezza di lavoratrici, lavoratori e clienti». Soddisfazione, anche per la decisone Abi, è stata espressa da Salvatore Buono, segretario provinciale Fit Cisl, che ha condotto la trattativa con la sua vice Barbara Murelli e con il segretario Cgil trasporti, Floriano Zorzella. «La nostra preoccupazione - ha sottolineato Buono - era garantire ai lavoratori uno stipendio per vivere, nell’attesa della Cassa integrazione Inps. In caso di ritardo dell’Inps, molti lavoratori della logistica, vivendo solo di uno stipendio, avrebbero avuto seri problemi per fare la spesa». Dal 16 marzo, Ikea ha deciso di sospendere l’attività. I decreti del Governo - e della Regione - garantiscono sì la cassa in deroga, che dura 9 settimane, ma lasciano libertà alle imprese se anticipare o meno la cassa integrazione.

A latere, ricorda Buono, Ikea ha sottoscritto un accordo che farà arrivare lo stipendio di marzo ai lavoratori. L’intesa prevede che Ikea integri con il 20% la quota della Cassa che è dell’80%. Inoltre, su base volontaria, i circa 200 dipendenti potranno scegliere se utilizzare ferie arretrate, anticipare quelle nuove o prelevare dal Tfr 1.200 euro. In aggiunta, c’è anche la possibilità di riscattare una parte dei ratei di tredicesima e quattordicesima. Un strada che consente così di non utilizzare subito la cassa integrazione, ma di lasciarla per i difficili periodi che seguiranno la fine della crisi nata con il coronavirus. Ikea ha lasciato aperta l’intesa dalla metà di marzo alla metà di maggio. In questi giorni, azienda e sindacati stanno informando i lavoratori di questa possibilità, in modo che ognuno possa scegliere per il meglio in base alla propria situazione. L’augurio è quello che già ad aprile il lavoro possa riprendere, anche se in questo momento fare previsioni è molto difficile.

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