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Venerdì, 26 Aprile 2024

«È un periodo storico difficile ma Piacenza è forte e può migliorare»

Il colonnello dei carabinieri Paolo Abrate lascia Piacenza dopo due anni: «Tanti furti e Codici Rossi: sempre pronti per evitare conseguenze più gravi. Le nostre caserme al lavoro per fare uscire i cittadini soddisfatti. Peccato non vedere la nuova caserma di Fiorenzuola»

Lascia Piacenza a malincuore Paolo Abrate, comandate provinciale dei carabinieri arrivato nella nostra città nell’estate del 2020 quando si insediarono i nuovi vertici, in seguito allo scandalo della caserma Levante. Nella mattinata di giovedì 8 settembre ha incontrato i giornalisti («l’informazione è preziosa e con il vostro lavoro siete fondamentali per divulgare il nostro operato») con i quali ha tracciato un bilancio di questi due anni a Piacenza. Da domani sarà a Roma, al comando generale dell’Arma dei carabinieri, dove sarà il capo Ufficio Legislazione e Affari parlamentari: «Andrò a monitorare e a concorrere alla formazione delle Leggi. È una sfida molto interessante perché normalmente si vede la Legge come un qualcosa di dato, di fermo. Invece c'è la possibilità anche di concorrere all'attività di formazione e quindi andare proprio a scrivere e a definire i contenuti delle norme: un lavoro molto sfidante perché abbiamo bisogno di migliorare quello che è il nostro assetto». 

«Questi ultimi due anni di attività sono stati molto belli e molto intensi, ricchi di soddisfazione e orgoglio grazie ai miei carabinieri, di Piacenza e provincia, che si sono adoperati al massimo per sostenere quelle che erano le esigenze della cittadinanza – ha detto Abrate -. Piacenza è una città che fortunatamente, dopo i due anni e mezzo di stop del Covid, sta ripartendo. Certo è che il momento storico è particolare, perché anche i riflessi internazionali si sentono e si percepiscono. Sono sicuro che il tessuto economico sociale, sano e forte, sfrutterà questa occasione di difficoltà come opportunità per migliorare».  

Paolo Abrate-3

«I miei reparti hanno fatto tante attività, da quelle antidroga passando per quelle contro la corruzione nelle Pubbliche Amministrazioni. Ma la cosa che mi ha sempre premuto è stato il lavoro delle nostre caserme: tutti i cittadini che venivano da noi, per un problema o un’esigenza, dovevano uscire soddisfatti». Facendo un quadro generale del territorio Abrate ha spiegato che «a Piacenza avvengono sostanzialmente due tipologie di reati: i Codici Rossi e i furti». Per i primi «i carabinieri sono stati molto impegnati: venivamo attivati – ha spiegato l’ormai ex comandante provinciale – partiva un sistema di monitoraggio per evitare che potessero poi esserci conseguenze ben più gravi. La normativa è molto stringente e il sistema è altamente protettivo: c’è una gestione, fin da subito, di tutte le situazioni problematiche che poi ci hanno consentito di intervenire con la Procura e con i Servizi sociali dei Comuni, proprio a tutela dei quella che è la pace famigliare e quindi, spesso, anche per una semplice discussione». Sui furti ha aggiunto: «A Piacenza ne abbiamo un numero significativo e sono particolarmente odiosi perché violano quella che è l'intimità familiare: quando qualcuno entra in casa nostra ci dà profondamente fastidio e quindi è un settore sul quale ci dedichiamo con grande attenzione». 

Tra i rimpianti del colonnello Paolo Abrate quello di non poter vedere costruita e aprire la nuova caserma dei carabinieri di Fiorenzuola: «Sono molto soddisfatto della deliberazione del Consiglio comunale per la concessione di un terreno per la nuova caserma. Mi sarebbe piaciuto prendere parte a questa sfida perché la Casa dei carabinieri è importante con nuovi uffici accoglienti per i cittadini». A prendere il suo posto arriverà dal comando Provinciale di Asti il colonnello Pierantonio Breda, che lascia dopo quattro anni. Oltre 25 anni di servizio per il colonnello che, 45 anni e originario di Valdobbiadene, nel giugno scorso era stato anche insignito dal prefetto di Asti, Claudio Ventrice, come Cavaliere al merito della Repubblica italiana.  

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