rotate-mobile
Il comitato si organizza / Rivergaro

«Siamo per la sicurezza della Statale 45, ma l’intervento non rispetta il territorio»

Ammodernamento della 45, il comitato contro gli espropri tra Rivergaro e Cernusca: «Venderemo cara la pelle». Fantigrossi: «L’opera ha una cifra esorbitante e produce un vantaggio minimo, l’analisi costi-benefici è sbilanciata»

«Venderemo cara la pelle, soprattutto se non ci ascoltano». Giorgio Vecchiattini, residente di Mulinazzo, cerca di fare sintesi, insieme a Fabrizio Binelli, nella serata di confronto del comitato “Residenti e Utenti” della Statale 45. Quasi trecento persone hanno partecipato all’incontro organizzato nel gremito salone parrocchiale di Rivergaro, per organizzare e preparare la “battaglia” contro i 180 espropri (che coinvolgono 300 persone) decisi da Anas, che mette sul piatto 230 milioni di euro per ammodernare gli 11 km di Statale tra Rivergaro e Cernusca. 

«Questa progettazione non è rispettosa del territorio - è il parere di Fabrizio Binelli, storico attivista che abita a Suzzano di Rivergaro - che non è certo una landa non urbanizzata. In pratica è il primo progetto, bocciato dalla Soprintendenza, ritoccato con le richieste di questo ente. Ci sono i tempi per chiedere una modifica, la Via non è ancora conclusa. Non è vero che l’opera “o rimane quella lì o non se ne fa niente”. Secondo noi la strada si può adeguare secondo le esigenze, toccando solo le curve, raddrizzandole». 

Vecchiattini, che sta mettendo in rete residenti e proprietari della zona, aveva con sé la lettera dell’esproprio. «Da parte nostra non c’è un’opposizione completa al progetto. Vogliamo solo capire perché vengono a casa nostra e il perché. Dobbiamo trasformare l'emotività in qualcosa di concreto. Non abbiamo mai ricevuto spiegazioni. Siamo per la sicurezza della valle, da noi nessuna barricata. Ma spiegateci perché non si può fare in altro modo. Andare a erodere una collina che frana per realizzare una rotonda poi…».

Il comitato si avvale già della consulenza dell’avvocato Umberto Fantigrossi. «C'è ancora la possibilità di inserire delle proteste di modifica tecnica - ha detto il professionista. Per noi l’opera costa una cifra esorbitante e produce un vantaggio minimo per la velocità. La realizzazione delle rotonde per avere una strada “dritta e veloce” forse peggiora ulteriormente la sua percorribilità. Dobbiamo usare questa finestra temporale, i 60 giorni che abbiamo a disposizione a partire dal 29 marzo, per approfondire tecnicamente, coinvolgendo le istituzioni di Rivergaro e Travo». Fantigrossi ha chiesto ai due comuni di votare in Consiglio comunale un ordine del giorno che dichiari che questo non sarebbe il modo opportuno per raddrizzare la strada.

L’avvocato, inoltre, punta il dito contro i poteri speciali del commissario straordinario Aldo Castellari. «È ritenuto un intervento strategico. Quindi bypassa una serie di norme, si accorpa tutto in capo al commissario. Lo stesso commissario poi, andando a leggere la documentazione, minimizza l'opera dicendo che ha “un impatto locale”, solamente sul traffico della valle. Se fosse così, allora non è strategica. C’è una contraddizione». Il comitato si preparerà anche nell’eventualità di un ricorso. «Dal 2019 a oggi è cambiato il mondo. Un’opera del genere, con la finanza pubblica di oggi, è finanziabile?», spiega ancora l'avvocato.  

Intanto il comitato si organizza per affrontare i costi: sono già stati contattati due tecnici-progettisti per guardare le carte. «Secondo noi – incalza Fantigrossi – l’analisi costi-benefici è sbilanciata. E poi ci sono i danni che provocherà il cantiere: si dovranno sopportare 4 o 5 anni di disagi per residenti, per il turismo e le attività».

comitato residenti utenti 45 Giorgio Vecchiattini-2

LO SGOMENTO DEI RESIDENTI

L'assemblea è stata molto partecipata e vivace. «Hanno tirato solo delle righe qua e là - ha tuonato una residente che ha già consultato la sua situazione personale - la strada passerà sui piedi della gente. Ho visto cose assurde e illogiche. Sistemino la strada, lasciando perdere gli espropri». Anche un docente universitario di architettura come Daniele Fanzini rileva difficoltà nel reperire tutte le informazioni utili dalla documentazione. «Sul progetto sul sito di Anas ho trovato 166 pagine web per 1600 elaborati, 800 riguardano il primo progetto, poi si possono trovare le osservazioni, le lettere, i retini delle aree di esproprio. Non è semplice capire cosa verrà fatto nella proprietà. Sono un tecnico e ci ho messo due ore per capire cosa accadrà alla mia casa, m'immagino le difficoltà di tutta la popolazione coinvolta».

«Per l’abitato di Cisiano - ha detto una giovane donna residente lì - il progetto è simile a quello precedente. Non ci sono rivoluzioni particolari sulla strada, eppure gli espropri sono esagerati per il nostro paese, sovradimensionati. E le carte prese come riferimento da Anas non sono aggiornate all’attuale situazione catastale». Una signora è già stata danneggiata dall’annuncio dell’esproprio. «Avevo trovato un acquirente per la mia casa tramite agenzia immobiliare. Contratto già fatto, l'accordo sul prezzo c'era, ma dopo l’annuncio di Anas ovviamente l’acquirente ha rinunciato e io perdo 200 metri quadrati di giardino. La casa così perde valore». C’è anche chi prova a sdrammatizzare, ma lascia trapelare tutta l’angoscia per quello che potrebbe accadere. «Si portano via il giardino - è la testimonianza di un altro - e mi tagliano a metà la casa. Rimarrò senza accessi, ma mi restano almeno due bagni, una scala e uno sgabuzzino».

Umberto Fantigrossi

Giorgio Vecchiattini-2

mappe Statale 45 comitato-2

Fabrizio Binelli-2

comitato residenti e utenti-2

comitato residenti utenti 45-3

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Siamo per la sicurezza della Statale 45, ma l’intervento non rispetta il territorio»

IlPiacenza è in caricamento