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Gragnano ha il primo “Mural”

Lunga 324 mt, l’opera si svolge lungo tutta la barriera di protezione della pista ciclopedonale adiacente la S.P. 7 , dalla loc. Pilastro all’intersezione con la strada comunale per il Sordello

Gragnano ha il primo “Mural”. Lunga 324 mt, l’opera si svolge lungo tutta la barriera di protezione della pista ciclopedonale adiacente la S.P. 7 , dalla località Pilastro all’intersezione con la strada comunale per il Sordello.

Ad annunciare la novità sono il sindaco Patrizia Calza e il consigliere Comunale Andrea Capellini, che spiegano le ragioni di questa scelta amministrativa: «La street art è una particolare forma di espressione dell’arte moderna e rappresenta ormai un fenomeno culturale di grande rilevanza sociale. Ci piaceva ospitarla anche sul nostro territorio come segnale di apertura verso le giovani generazioni che cerchiamo di valorizzare attraverso iniziative di   natura diversa  ma tra loro tutte accomunate dalla volontà di offrire spazi e occasioni di espressione a chi tra i giovani intende cimentarsi, mettersi alla prova e provare esperienze e forme nuove di espressione purché sempre costruttive».

«Queste opere  godono del vantaggio di essere visibili ad un pubblico vasto a cui si possono lanciare messaggi in modo immediato. In questo caso l’amore per il proprio paese e il proprio territorio, inserendo meglio nell’ambiente circostante una infrastruttura di servizio alla comunità che tanto l’ha attesa e apprezzata. Purtroppo - spiega Patrizia Calza - la barriera di protezione si è dovuta realizzare utilizzando new jersey, non essendo possibili altre soluzione a causa dei sottoservizi presenti sul percorso. In tal modo la protezione degli utenti è assicurata ma l’effetto visivo si è sicuramente migliorato dipingendo il lato interno della barriera».

Soddisfazione è stata espressa anche dagli autori del mural, Giulia Casana e Lucas Martin Job gli artisti di “Unpodicolores” , che si sono cimentati in un’opera davvero originale per le dimensioni, e che hanno trasformato il grigiore del manufatto in immagini floreali che ben si integrano con il territorio circostante suscitando anche la curiosità e l’interesse di cittadini, che hanno accettato anche di dare una mano. A loro gli amministratori intendono affidare in futuro anche la realizzazione di altri interventi al fine di riqualificare gli spazi pubblici che ne hanno necessità, se possibile, facendo diventare questi momenti, occasione di partecipazione e coinvolgimento anche di concittadini di qualsiasi età. «Riscopriamo il ruolo dell’arte in senso ampio, non solo puramente estetico ma anche nel suo ruolo sociale, aggregativo e a servizio delle comunità» conclude Andrea Capellini.

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