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Martedì, 19 Marzo 2024
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Il vaccino anti covid Johnson&Johnson in arrivo in Emilia Romagna. Ecco come funziona

All'Italia dovrebbero arrivarne circa 26 milioni di dosi: 12mila sarebbero in distribuzione presso la nostra regione già dalla fine di questa settimana. Intanto sulla rampa di lancio due nuovi vaccini, CureVac e Novavax

Atteso in Emilia Romagna entro la fine di questa settimana il vaccino anti covid Johnson&Johnson. In Europa è stato autorizzato l'11 marzo.  All'Italia dovrebbero arrivarne circa 26-27 milioni di dosi nelle prossime settimane.  Il quotidiano la Repubblica parla di 12mila dosi in distribuzione presso la nostra regione già dal prossimo 16 aprile. Come funziona questo nuovo strumento impiegato nel contrasto all'epidemia da coronavirus?

Come funziona il vaccino Johnson&Johnson

La principale peculiarità di questo vaccino è che prevede la somministrazione di una sola dose. È basato su vettori derivati da adenovirus di serotipo 26 (Ad26). Le dosi possono essere conservate in frigorifero tra i 2°C e gli 8°C per tre mesi. Quando si riceve la dose, gli adenovirus inducono la produzione di una proteina che viene poi riconosciuta come una minaccia dal sistema immunitario. Viene così a svilupparsi una difesa contro la proteina del coronavirus, senza dover entrare in contatto con il coronavirus vero e proprio.

Sul portale del ministero della Salute si legge che "l'efficacia del vaccino monodose Janssen Covid-19 Vaccine (Johnson&Johnson), nelle forme gravi arriva fino al 77% dopo 14 giorni dalla somministrazione e all'85% dopo 28 giorni dalla somministrazione". L'azienda fa sapere che si è rilevata nel complesso un'alta efficacia all'81% contro le forme gravi della malattia da variante sudafricana, mentre contro le forme gravi di covid da variante brasiliana l'efficacia è stata dell’87%. 

Altri nuovi vaccini in arrivo: come funziona il CureVac

In rampa di lancio - spiega Today - anche il nuovo vaccino prodotto dall'azienda tedesca CureVac, che potrebbe ottenere il via libera dall’Ema "a maggio o giugno". Utilizza la stessa tecnologia dei preparati Pfizer-BioNTech e Moderna, ovvero quella dell'RNA messaggero: CvnCov contiene una molecola di mRNA con le istruzioni per produrre la proteina Spike. Le cellule di chi riceve il vaccino 'leggono' queste istruzioni e rilasciano la proteina che viene riconosciuta dal sistema immunitario come un estraneo da attaccare. Così si innesca la risposta immunitaria che anche in seguito, in caso di contagio con Sars-Cov-2, riconoscerà e neutralizzerà la proteina Spike, utilizzata dal virus per aggredire e infettare l'organismo.

Il vaccino CureVac è fra quelli acquistati dall'Unione europea. All'Italia spettano, da contratto, 7,3 milioni di dosi entro giugno ed altri 14,6 milioni tra secondo e terzo trimestre.Di recente il commissario europeo all'Industria Thierry Breton ha annunciato che l’Ue avrà presto un quinto vaccino, riferendosi probabilmente proprio a CureVac, "credo in giugno o fine maggio".

Nuovi vaccini anti covid in arrivo. Come funziona il Novavax

Un altro candiato vaccino - continu a Today - è quello sviluppato dall’azienda statunitense Novavax. I risultati dei test clinici sono positivi: il farmaco si è dimostrato efficace all'89,7% (96% contro la variante originale, 86% contro quella inglese) nel prevenire la malattia da Covid-19. Nota negativa è però che tale efficacia sembra ridursi in modo importante contro la variante sudafricana (48,6%), la cui diffusione in Italia è comunque marginale. A differenza del farmaco sviluppato da CureVac, il vaccino Novavax è più tradizionale ed è basato sull'uso di proteine, una tecnologia diversa sia da quelli a mRNA, che da quelli ad adenovirus, come AstraZeneca e Sputnik: contiene una proteina spike di prefusione a tutta lunghezza realizzata utilizzando la tecnologia delle nanoparticelle ricombinanti e un adiuvante. La proteina purificata è codificata dalla sequenza genetica della proteina spike (S) Sars Cov 2 ed è prodotta nelle cellule degli insetti. Non può causare Covid né replicarsi, è stabile a una temperatura compresa tra 2 ° C e 8 ° C e viene spedito in una formulazione liquida pronta per l’uso che consente la distribuzione utilizzando i canali della catena di approvvigionamento dei vaccini esistenti. 

I punti di forza sono il basso costo di produzione e il fatto che si conserva alla temperatura di un "normale" frigorifero. Quando arriverà il via libera dell’Ema? Al momento i tempi sono ancora incerti. 

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