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Venerdì, 26 Aprile 2024
La notizia aveva creato polemiche

La locomotiva a vapore saluta Piacenza: in Abruzzo sarà esposta al pubblico

Nel pomeriggio del 1 marzo iniziate le manovre di carico. Tante le polemiche per un pezzo di storia che lascia la città. Grazzano Antica Stazione era disposta a donarle una “casa” ideale

La locomotiva a vapore lascia per sempre Piacenza dove per anni è rimasta nel più totale disinteresse. Nel pomeriggio del 1 marzo sono iniziate le manovre di aggancio e carico del mezzo, mentre la partenza verso la sua nuova casa in Abruzzo avverrà nei prossimi giorni. Il comune di Castel di Sangro l’ha infatti recuperata e la esporrà e valorizzerà. Ad autorizzare la donazione la giunta comunale, come si legge nella delibera del 24 gennaio.

Alla notizia erano state tante le polemiche ma ci furono anche manifestazioni d’interesse come quella di Grazzano Antica Stazione: «Nell'Antica Stazione di Grazzano Visconti – scriveva il direttore Annamaria Botti - la vecchia locomotiva a vapore troverebbe sicuramente la sua casa ideale e sarebbe visitabile gratuitamente dalle decine di migliaia di visitatori che ogni anno frequentano il vecchio borgo. «Se – aveva spiegato - la vendita ad 1 euro non fosse possibile ai privati, il Comune di Vigolzone sarebbe disponibile all'acquisto con affido della locomotiva alla nostra struttura che si accollerebbe le spese di trasporto».

Acquistata nel 1991 dal Comune per 1 milione e 666mila lire (oggi pari a 860 euro), la locomotiva a vapore nel 1994 era stata concessa - a propria cura e spese - all'associazione Dopolavoro Ferroviario, nella forma del comodato per dieci anni. Per lo storico veicolo ferroviario – inventariato nel 2016, «con valore stimato pari ad 1 euro totalmente ammortizzato» - scaduto il termine non era seguito il rinnovo, ma finora era rimasto in deposito nella stessa area, di proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato. Area che la società - si leggeva nella delibera - aveva manifestato la volontà di voler riutilizzare e riqualificare.

«Il Comune di Piacenza - spiegava l'atto - non ha a disposizione un luogo ove poter tenere in deposito il bene e non vi è un luogo ove si possa esporlo al pubblico». In aggiunta «la locomotiva versa in totale stato di degrado e abbandono, necessitando di costosi lavori di ripristino e manutenzione straordinaria. Inoltre, anche l’area di deposito si trova, come sopra specificato, in stato di incuria tale che non è ipotizzabile prevederne l’accesso per consentire, a chi interessato, di vedere la locomotiva».

A mostrare interesse per l’acquisizione era stato invece il Comune di Castel di Sangro «a propria cura e spese, accollandosi anche le spese del trasporto, così da poterla recuperare e valorizzare, esponendola negli spazi antistanti la stazione ferroviaria del medesimo comune (treno storico dei parchi)».

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