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Storia

«Papa Formoso, la storia di un grottesco processo postumo a un protagonista del IX secolo»

Nel Salone monumentale della biblioteca Passerini-Landi il resoconto di Edoardo Bavagnoli in una conferenza organizzata dalla società Dante Alighieri

«In genere la "Storia" tratta di vicende e personaggi di maggior rilevanza nel corso dei secoli, mentre "specifici" aspetti, eventi e figure sono lasciati a ricerche dettagliate individuali da parte di studiosi. Uno di questi casi riguarda Papa Formoso, nato a Roma nell’816, assai poco noto al grande pubblico se non, al più, per un "grottesco" processo intentatogli "post mortem". E di Papa Formoso ha parlato Edoardo Bavagnoli (laurea in Scienze Storiche, nonché in Filosofia, giovane autore già di tre libri su aspetti di storia piacentina), in una Conferenza organizzata dalla Società "Dante Alighieri", svoltasi nel Salone Monumentale della Biblioteca Passerini-Landi, sul tema "Papa Formoso: vita, pontificato e processo postumo ad un protagonista sconosciuto del secolo IX". Formoso, abile politico e diplomatico, di indubbia personalità, Vescovo di Porto (attuale Fiumicino), svolse varie missioni all’estero. Una prima importante fu quella da re Boris, che chiedeva una Chiesa "autonoma" nel proprio Regno, negatagli dal Patriarca Fozio di Costantinopoli. Il Papa Niccolò I° colse l’occasione per rilanciare la propria giurisdizione "romana", trasferita da un secolo al citato Patriarcato, la cui azione religiosa sulla lotta alle eresie ed evangelizzazione di popoli slavi stava assumendo una valenza "politica" di consolidamento "interno" del Potere ecclesiastico "locale", e un’influenza "bizantina" sui nuovi territori. Invero, fin dal 500, a tribù pagane "protobulgare" (progenitori degli attuali "Bulgari") si erano "mescolati" ("bulgha" vuol dire "mescolare") i Traci, in gran parte slavizzati. Con la sua missione, Formoso (866-867) conseguì un forte ascendente su Re Boris, tanto che a fine 867 un’ambasceria bulgara si recò a Roma chiedendo la designazione di Formoso ad Arcivescovo della nuova Chiesa, però rifiutata dal Papa per divieto canonico. Ma il vero motivo era che le doti di Formoso avrebbero conferito alla Chiesa Bulgara un’eccessiva indipendenza dalla Santa Sede, Sede per la quale comunque Formoso divenne un importante punto di riferimento. Il successivo Papa Adriano II (867-869) lo incaricò di una missione nelle Gallie per una questione matrimoniale riguardante Lotario II di Lotaringia (secondogenito dell’imperatore Lotario I°) che, ripudiata la moglie per adulterio ed incesto con il di lei fratello, intendeva sposare Gualdrada. Anzi, Lotario II° stesso si recò poi dal papa a Roma a tal fine; ma, ammalatosi a Lucca nel viaggio di ritorno, fu costretto a fermarsi a Piacenza, dove morì (e la sua sepoltura sarebbe avvenuta nel sarcofago esterno della Basilica di Sant’Antonino, ormai solo un reperto). Peraltro,Piacenza viene in nota anche per la pia imperatrice Angilberga (a cui è intitolata la via della Chiesa/Monastero di San Sisto da lei fondato) per un negoziato dell’872 a Trento con Ludovico il Germanico, di contenuto successorio. Deceduto Adriano II°, fu eletto Papa Giovanni VIII, benché autorevole candidato fosse anche Formoso, il quale, sempre in missione, si recò anche presso il re dei Franchi occidentali Carlo il Calvo, per comunicargli l’invito papale a Roma per l’incoronazione ufficiale imperiale. Ma i rapporti con Giovanni si guastarono quando questi tolse dall’amministrazione pontificia la troppo invadente aristocrazia laica, a cui invece Formoso era legato. E Formoso, sentendosi minacciato egli stesso, ritenne di fuggire (876). Dopo minaccia di anatema, fu deposto da vescovo, scomunicato, ridotto allo stato laicale, ed accusato di aver tramato con Re Boris per divenire Papa. Il Pontefice Marino I° (882-884), succeduto a Giovanni VIII, assassinato, riabilitò Formoso, che, tornato Vescovo di Porto, stabilì la sua residenza sull’Isola Tiberina, nei pressi della Chiesa di San Giovanni Callibìta (attuale Ospedale Fatebenefratelli), probabilmente soprattutto per dimostrare il proprio riavvicinamento alla Curia Romana. Divenuto Papa nell’891, egli, stante un risveglio del paganesimo, si adoperò per l’evangelizzazione dei paesi nordici, e si interessò anche della non-sopita controversia relativa al patriarca Fozio di Costantinopoli (plurideposto e pluririentrato variamente). Piacenza indirettamente entrò ancora in ballo per dispute politiche tra Formoso e il Duca Guido di Spoleto, incoronato a Pavia da papa Stefano V° due anni prima dell’ascesa al soglio pontificio di Formoso: un diverbio che richiese l’ausilio di Arnolfo di Baviera al Papa per liberare Italia e Santa Sede dagli Spoletini. Arnolfo venne, conquistò Milano, Bergamo e Pavia, ma giunto a Piacenza (e anche minacciato da eserciti pro- Spoleto) tornò in Baviera per non rimanere intrappolato in Italia. Nominato poi imperatore da Formoso, e ritornato nell’895 essendosi Guido IV di Spoleto impadronito di Benevento e di Avellino, e costituendo una minaccia al dominio pontificio, fu però colpito da un attacco apoplettico, per cui tutto andò in fumo. Era l’anno 896, e moriva anche Papa Formoso. Ed ecco, dopo la sua morte l’episodio eclatante e grottesco, oltre che ingiusto, del processo "post mortem" intentato da Papa Stefano VI al ...cadavere riesumato e posto sulla sedia pontificia! In pratica, dopo Bonifacio VI° (successore per... 2 settimane!), l’ulteriore successore Stefano (tutto pro-Ducato Spoletino) fece riesumare la salma di Formoso, e, postala sul trono papale, fece assumere ad un diacono una "farsesca difesa" da false accuse; Formoso fu pertanto...deposto, con annullamento di ogni ordinazione e atto da lui compiuti; e, spogliata la salma dalle vesti papali, e mozzate le tre dita destre benedicenti, il ...cadavere fu gettato nel Tevere. Tutto avvantaggiava Stefano VI° nell’occupare il soglio pontificio. Senonché una sommossa popolare portò all’incarcerazione di Stefano, e al suo strangolamento in carcere (897). Dopo Papa Romano, deposto dopo solo 2 mesi dopo dagli stessi che lo avevano eletto, il successivo Papa Teodoro II° ricondusse solennemente in San Pietro le spoglie di Formoso, annullò il grottesco processo, riabilitando pienamente il Papa, e convalidando tutto quanto da lui effettuato. Ma nel 904 Papa Sergio III (ex-avversario di Formoso) tornò ancora sull’assurdità di quel processo, e sui suoi effetti: di fatto, si inaugurava il periodo della "Pornocrazia", Potere basato su concubinaggio, favoritismi e corruzione, che durerà anche oltre il secolo X. Ma buona sorte ha donato anche Papi devoti davvero, e validi, e non soltanto negativi! Soprattutto poi nel vicino secolo XX, e a tutt’oggi. Molto interessante la conversazione di Bavagnoli su una vicenda poco nota e, peraltro, di realtà storica davvero ... ridicola, purtroppo!»

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