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Il punto della situazione

Peste suina, 21 i cinghiali abbattuti dai duecento cacciatori volontari

Si è riunito il tavolo tecnico. Punti di raccolta delle carcasse: si prevede a breve di avere centri anche a Borgonovo, Lugagnano e Podenzano, oltre a quello di Bobbio. Ipotizzato anche il noleggio di celle frigo mobili

Quindici cinghiali abbattuti, tra sabato e domenica, lungo Trebbia e Tidone. Altri sei nella giornata di giovedì lungo il Nure, per un totale di 21 capi abbattuti da parte dei bioregolatori, ovvero i duecento cacciatori volontari che hanno effettuato i corsi di formazione contro la diffusione della Peste suina e hanno dato la loro disponibilità per contrastare il fenomeno. 

La cabina di regia per la gestione congiunta dell’emergenza Peste suina africana si è riunita in Provincia, nella mattinata di oggi (mercoledì 27 marzo), per fare il punto sulle azioni messe in campo a partire dal 7 marzo scorso, data del debutto del tavolo tecnico locale. Nel corso della riunione - introdotta dalla presidente dell’ente di Corso Garibaldi, Monica Patelli - sono state evidenziate le diverse attività intraprese, a cominciare dal richiesto coinvolgimento del Commissario straordinario alla Peste suina africana, Vincenzo Caputo: la presidente ha spiegato che la partecipazione del Commissario ad un appuntamento della cabina di regia, cui sarà invitato anche l’assessore regionale Alessio Mammi, potrà avvenire soltanto dopo la conferma della nomina, che ad oggi (al pari di quella dei tre subcommissari) non è ancora stata formalizzata dal Ministero competente.

Sono state rappresentate dalla Polizia Provinciale le richieste - espressione delle esigenze evidenziate in seno alla stessa cabina di regia piacentina, comprese le norme per gli eventi e le risorse auspicabilmente da destinare ai bioregolatori volontari - ufficialmente inoltrate allo stesso Commissario, ed è stato comunicato l’esito dei confronti con Got e Gotr. Illustrata anche la fresca approvazione, da parte del Got, del piano provinciale per la biosicurezza. All’attenzione della cabina di regia sono state anche sottoposte le comunicazioni pervenute al tavolo tecnico da Confagricoltura e dal consigliere provinciale Giampaolo Maloberti. Apposito spazio è stato poi dedicato alle azioni eseguite attraverso i piani di controllo messi in campo da Provincia di Piacenza e Parchi del Ducato-Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale.

La Provincia ha ringraziato per la loro disponibilità i circa 200 bioregolatori - tutti volontari - che sono già entrati in azione. Il numero contenuto di prelievi (15 nella scorsa settimana) ha consentito di constatare che nelle zone effettivamente battute finora, in particolare nei fondovalle di Trebbia e Nure e in altre zone entro diversi Atc, la presenza rilevata di cinghiali è stata scarsa. In quest’ottica, i bioregolatori si sposteranno progressivamente in altre aree e verso la collina. L’Ente Parchi, elogiando la costituzione della cabina di regia e auspicando massima coesione istituzionale sul fronte Psa, ha già recepito il piano di biosicurezza della Provincia per autorizzare subito i propri piani di controllo. Atteso era anche l’aggiornamento dell’Ausl con Marco Maserati, direttore del dipartimento di Sanità pubblica e direttore Sanità animale. In merito ai punti di raccolta delle carcasse, si prevede a breve di affiancare a quello di Bobbio anche i centri di Lugagnano Val d’Arda, Borgonovo Val Tidone e Podenzano. Ipotizzato anche il noleggio di celle frigo mobili per risolvere alcune criticità. Diversi sindaci hanno espresso la disponibilità a valutare soluzioni ad hoc per agevolare chi sarà impegnato negli abbattimenti.

Per gli Atc Tiziano Pizzasegola ha sottolineato l’esigenza, in capo a tutte le realtà coinvolte, sia di aggiungere punti di raccolta nelle zone di restrizione II sia di una congrua organizzazione - auspicata, insieme all’interlocuzione con i diversi livelli istituzionali e allo snellimento della burocrazia, anche in successivi interventi degli enti locali, delle associazioni di categoria e del mondo venatorio - per supportare (anche tramite risorse economiche, attraverso l’effettiva firma delle necessarie convenzioni) l’attività svolta dai bioregolatori appositamente autorizzati e formati, che sono tutti volontari, e per difendere gli allevamenti e le filiere connesse.

Condivise da più parti anche la preoccupazione per il rischio di diffusione della Psa connesso (anche nel rispetto delle prescrizioni di biosicurezza in vigore) al fisiologico aumento delle attività umane all’aperto nelle prossime settimane, e la consapevolezza che il progressivo avanzare della bella stagione renderà ragionevolmente meno efficaci le azioni del piano di controllo, per una serie di ragioni note: i cinghiali saranno infatti favoriti, per esempio, dalla maggior facilità di occultarsi derivante da una vegetazione sempre più rigogliosa e dal fatto che i cani che accompagnano i bioregolatori percepiranno anche effluvi che in inverno non sono presenti.

Tutti gli interventi dei componenti della cabina di regia hanno concordato sull’esigenza di fare squadra, nell’ottica di ottenere la massima efficienza delle azioni messi in campo tenendo conto delle diverse competenze delle realtà coinvolte e della notevole complessità della materia.

La presidente Patelli, in chiusura, ha assicurato che la Provincia continuerà a fare il massimo anche per le questioni per le quali, non avendo diretta competenza, non può disporre di risorse proprie: «Pungoleremo Commissario e Regione per accelerare la messa a disposizione dei fondi necessari, condividendo con la cabina di regia i riscontri alle nostre comunicazioni». La terza riunione della cabina di regia si terrà intorno a metà aprile.

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