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Premio "Tidoncello", le opere vanno presentate entro il 19 agosto

Partita l'edizione 2022, è la 34° edizione

Comincia la stagione del Premio Valtidoncello, sui monti di Pecorara. Torna in campo per la 34ma volta il concorso di poesia promosso ed organizzato dalla Pro Loco col sostegno del Comune Alta Valtidone, Banca di Piacenza e Parrocchia. Immutate le modalità di partecipazione: si concorre con una o due composizioni inedite in italiano. Per inviarle (ad uno dei seguenti recapiti di posta elettronica: msavini@comunealtavaltidone.pc.it, gcorniola@comunealtavaltidone.pc.it, oppure alla Pro Loco di Pecorara, presidente Cristina Mussetti, via Veneto 2/A, loc. Pecorara 29031 Alta Val Tidone), c’è tempo fino a venerdì 19 agosto. La commissione giudicatrice formerà poi fra tutti i lavori pervenuti una rosa di dieci finalisti, che domenica 11 settembre nel corso della cerimonia finale si contenderanno la vittoria.

Nella verde cornice del parco giochi comunale, i finalisti saranno invitati a leggere i loro versi davanti alla giuria e a tutto l’uditorio. Ma potranno anche farseli recitare da Angelo Antoniozzi o da Irma Arzani. Al termine sarà proclamato il vincitore. Trofeo per lui, targhe a pari merito agli altri nove. Condurrà il pomeriggio – con inizio alle 15 – Francesco Letizia presentando autori e liriche. La competizione letteraria di Pecorara prevede anche, come è noto, la sezione giovani aperta a concorrenti fino a 16 anni: è la sezione dedicata ad Andrea Di Muzio (il ragazzo che il Cielo si è ripreso troppo presto) che prevede premi ex aequo ai cinque componimenti maggiormente meritevoli.

Ma quest’anno arriva anche una novità: un premio speciale – che ritornerà anche nelle edizioni future – ad una lirica di particolare valore, premio che verrà assegnato in memoria di Gianluigi Pizzi, che come si sa è stato tra i fondatori della manifestazione letteraria di Pecorara e per lungo tempo anche segretario.

«Sì – ricorda Umberto Fava, presidente del Premio Valtidoncello – Pizzi mi è stato a fianco fin dalla nascita del concorso, 1989, sempre solerte diligente fidato collaboratore. E da collaboratore ad amico il passo è stato breve». Fava aggiunge: «Nella mia operetta “Una strada maestra”, nuova edizione, dedico a lui alcune righe. Queste, che mi piace ricordare.... Tutte le strade alla fine portano a casa, anche la tua strada, amico Gianluigi, che hai percorso col tuo passo veloce e la tua voglia di fare. Sempre di fretta eri, ma ora dopo tanto correre ti riposi sul tuo colle natale accanto a tuo papà Francesco e a tua mamma Gentilina e alla tua zia Carla la maestra dalla dolce severità, qui a veder passare da vicino le bianche nubi che vanno e vengono anche loro per le loro strade dalla Valtidoncello alla Valluretta. Oggi ti ritrovo qua, Gianluigi, sulla tua panchina colorata, da cui, sedendo e mirando, si vede ogni sera il sole scendere verso la notte, senza mai toccare il fondo del tempo e dell’eternità». Ma tornando al Premio, Fava dice: «Vorrei che questo Valtidoncello diventasse sempre meno concorso e sempre più incontro di poesia. Per leggere tutte le poesie, anche quelle non entrate nel gruppo delle finaliste, discuterne con gli autori e col pubblico, sentire le ragioni delle scelte fatte, far passare i versi come sabbia nella clessidra».

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