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“Un Po di Emilia”: Sarmato, Castelsangiovanni e Calendasco insieme per la ripartenza del commercio dopo il Covid

Un progetto da 80 mila euro per far conoscere i piccoli negozi, il territorio e i “prodotti del Po”

“Un Po di Emilia” per dare una mano al commercio a ripartire dopo il Covid e per far conoscere i territori di Sarmato, Castel San Giovanni e Calendasco. I sindaci dei tre Comuni hanno presentato stamattina il progetto messo a punto nei mesi scorsi e approvato dalla Regione Emilia-Romagna, che lo ha sostenuto con un finanziamento di circa 60 mila euro sulla spesa complessiva di quasi 80 mila. Risorse preziose per mettere in campo, fino al 2022, manifestazioni ed eventi, campagne di comunicazione, marketing commerciale e territoriale per rilanciare le attività di vicinato duramente messe alla prova dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. 
Il tutto senza dimenticare il Grande Fiume, che fa da filo conduttore dei territori interessati dall’iniziativa. Anzi: tra gli obiettivi rientra proprio l’attivazione di una “rete” dei produttori e dei prodotti del Po, a cui attribuire uno specifico marchio che li renda immediatamente riconoscibili come attività e merci di qualità. 
«La pandemia ha colpito in modo forte il commercio, ma al tempo stesso ha posto ancora più in luce il ruolo fondamentale dei negozi di vicinato tanto nei piccoli paesi, quanto nei centri più grandi», affermano i sindaci Claudia Ferrari, Lucia Fontana e Filippo Zangrandi, insieme all’assessore castellana Wendalina Cesario. «A settembre, abbiamo lavorato per attivare un progetto che potesse contribuire alla ripresa del settore dopo l’inverno. Ci siamo così aggiudicati un importante finanziamento regionale e ora siamo pronti a partire». Capofila delle attività è il comune di Sarmato. A fare da partner, le associazioni di categoria -Unione Commercianti e Confesercenti-, i Comitati dei commercianti locali e varie associazioni del territorio. 
Deciso sarà l’impegno sul fronte della comunicazione, per far conoscere gli esercizi di prossimità ad un pubblico più vasto, anche attraverso l’impiego dei social a partire da Facebook ed Instagram. Si punterà inoltre a rendere i commercianti sempre più coinvolti nell’ambito delle iniziative consolidate o degli eventi innovativi che andranno ad arricchire il cartellone di appuntamenti dei tre paesi prossimi mesi. E, appunto, si lavorerà per una decisa valorizzazione di chi produce in riva al Po, spesso impegnato nel campo dell’enogastronomia e dell’artigianato.
«Il periodo che ci lasciamo alle spalle ci insegna l’importanza del legame con il territorio, spesso elemento di garanzia ed affidabilità dei prodotti, così come della capacità di aprirsi all’innovazione: metteremo i nostri commercianti nelle condizioni di valorizzare tutto il buono e il bello che hanno da proporre ai loro clienti, con il supporto delle tecnologie, nella convinzione che dopo la grande emergenza sarà necessario ripartire dal piccolo, dal locale e dalla qualità».

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