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Cultura Ferriere

“Le osterie”, locali dove è facile entrare come clienti e uscire come amici

A Ferriere la festosa presentazione del libro di Bergamini e Labati è stata l'occasione per l'autorevole conferma del locale servizio di guardia medica

Una monografia che ricostruisce in forma antologica oltre 150 anni di costumanze delle genti dei comuni di Bettola, Farini e Ferriere. Questa in estrema sintesi la valenza del decimo volume degli autori Dina Bergamini e Paolo Labati che, come i precedenti, testimonia il loro grande amore per il territorio del nostro Appennino. Le 256 pagine del loro “Andar per osterie” – libro edito dalla Pro Loco con in copertina una bella foto scattata a Ferriere nel 1966 da Mario Dossena, papà dei professori Giuseppe e Maurizio, nella quale si distingue la loro mamma tuttora in soggiorno a Ferriere, Concetta Rossi con la sorella Renata e Wilma Solenghi con l’inseparabile chitarra - sono frutto di una lunga e attenta ricerca che ha rastrellato a tappeto un vasto territorio raccogliendo documenti, tradizioni orali e immagini. Dina e Paolo dopo una oculata cernita, hanno trasformato schede e appunti in un racconto che mette a fuoco in modo preciso la storia spicciola di oltre duecento locali recuperandone eventi, figure, episodi e successioni di titolarità. Un campionario di storie umane, di valori umili misconosciuti ma veri e genuini, che per decenni hanno costituito una realtà caleidoscopica di osterie, bar, circoli e ristoranti, con protagonisti osti e albergatori che si sono succeduti per quasi due secoli. OL149046a-2

Il libro, introdotto dalla musica della fisarmonica di Mario Molinelli, è stato presentato domenica scorsa al Centro Coni della Casa Rossa di Ferriere a un’attenta e partecipe platea con un saluto introduttivo del sindaco di Ferriere Giovanni Malchiodi che nelle pagine del libro si è rivisto bambino, ricordando in particolare il servizio telefonico a domicilio svolto dall’oste. Nella sua frazione di residenza (Grondone) era stato installato l’unico telefono pubblico della frazione disponibile, ovviamente, per le chiamate in uscita, ma anche per quelle in entrata dirette ai residenti che raramente erano preannunciate e così l’oste, a qualsiasi ora del giorno, andava a chiamare le persone richieste al telefono, svolgendo un servizio sociale, contento di accorciare le distanze tra chi era partito e chi era rimasto...

La presentazione, coordinata da Maurizio Caldini è stata vivacizzata dagli interventi di Patrizia Bergonzi, la cui famiglia è stata proprietaria dell’albergo Reale aperto a Ferriere nel 1870 e cessato a metà anni Sessanta, Elena Salini, figlia dei titolari dell’omonimo albergo di Groppallo aperto nel remoto 1820 e Piera Scagnelli la cui famiglia ha gestito l’osteria “Ad Piron del Turseel” alle Torricelle di Bettola aperta negli anni quaranta del secolo scorso.

Particolare attenzione è stata riservata all’intervento del direttore generale dell'Ausl ing. Luca Baldino che oltre a parlare del suo attaccamento alla frazione ferrierese Cassimoreno, ha portato spontaneamente il discorso sulla situazione Guardia medica Ferriere, per la quale sono ricorrenti i timori di una soppressione o comunque di un ridimensionamento. “Non abbiamo alcuna intenzione di toccare il servizio di Guardia medica a Ferriere – ha affermato - apprezzo che gli abitanti continuino a raccogliere delle firme, ma posso assicurare che non ce n'è bisogno”. Paolo Labati e Dina Bergamini-2

Paolo Labati ha ripercorso la genesi del libro che, pensato come raccolta di ricette locali, è diventato un volume che ne annovera 37, ma che sono solo complementari alla preziosa mappatura delle storie degli esercizi di ristorazione di ieri e di oggi. Nel catalogare e uniformare le tante testimonianze - ha aggiunto Dina Bergamini - mi sono divertita, incuriosita e commossa; è stata un’esperienza che ha tonificato il mio orgoglio e la mia gioia di essere una montanara cresciuta in un'osteria e che ha visto tante persone entrare come clienti ed uscirne come amiche.

Tra i presenti il vescovo Gianni Ambrosio, l'avvocato Corrado Sforza Fogliani, la cui Banca ha contribuito ai costi di stampa, che non si è sottratto all’invito di un breve intervento nel quale ha evidenziato le differenze tra le osterie di città e di campagna, il consigliere Mario Tondini della Fondazione di Piacenza Vigevano (secondo sponsor), la straordinaria Wilma Solenghi e gli osti senior Ferrari Rosa di Retorto, Giuseppe Fumi di Rocca, Rossi Emilia di Mareto, Maddalena Cavanna di Cogno.

LA TESTIMONIANZA:

Per me è già Natale!

E siete Voi il mio portatore di doni. ... sto piangendo, di gioia, mentre Vi scrivo per ringraziarVi ancora e ancora del bellissimo ed inatteso regalo. C'è il mio papà nella foto allegata all'articolo ... il primo seduto

da destra, il mio papà insieme ai nonni e ad alcuni zii anch'essi scomparsi, non me lo aspettavo ... così giovane e così bello .....

Commossa, felice e grata

 Anna di Castelcanafurone, residente a Bobbio

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