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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Adotta la terra: una mano tesa verso gli agricoltori e la montagna

Presentato il progetto di punta dell'Amministrazione provinciale per il 2013. Trespidi: "Un'iniziativa che valorizza insieme imprenditori agricoli e aree svantaggiate". Pozzi: "Uno scatto culturale innovativo che premia il valore della presenza sul territorio". Coinvolti al momento otto Comuni

Una risposta concreta a favore della tutela e dello sviluppo del territorio montano. Si chiama “Adotta la terra” ed è il programma di punta del 2013 dell'Amministrazione provinciale. Un impegno che la Provincia ha onorato in perfetta linea con la volontà di dedicare all'anno appena iniziato ogni sforzo possibile sul tema del lavoro.

Otto comuni, almeno per il momento, della montagna piacentina (scelti sulla base di precisi criteri e parametri riservati alle aree svantaggiate della provincia) potranno con Adotta la Terra proporre alla Provincia, che ha messo a disposizione un fondo di 250mila euro, opere o impegni di manutenzione a beneficio del territorio. Si tratta di Bettola, Farini, Travo, Ferriere, Pecorara, Morfasso, Coli e Bobbio.

“L'iniziativa, – ha detto il presidente della Provincia Massimo Trespidi introducendo l'incontro di presentazione di questa mattina nell'aula consiliare di palazzo Garibaldi – che costituisce uno dei provvedimenti più importanti del 2013, si basa su tre principi: la sussidiarietà, la capacità di fare rete nel tentativo di creare le condizioni per cui diversi attori e diversi soggetti possono mettere insieme le competenze e, infine, lo sviluppo della montagna. Se da un lato il progetto intende sorvegliare il territorio attraverso la responsabilizzazione degli attori principali dell'iniziativa - gli agricoltori - dall'altro non viene dimenticata la possibilità di un rilancio dello sviluppo economico della fascia montana. Adotta la Terra, che rappresenta un esempio di buona politica, dimostra un'attenzione particolare al territorio montano nel tentativo di valorizzare il lavoro e il valore di chi vive quotidianamente lontano dalla pianura. A loro occorre riconoscere quanto da anni probabilmente hanno fatto con l'obiettivo di tutelare, preservare ma soprattutto rilanciare la nostra montagna. La strada che oggi è stata aperta e tracciata può certamente allargarsi, coinvolgendo i soggetti che riconoscono nell'iniziativa un buon modello di sviluppo: si costruisce così un approccio globale al tema della montagna per sostenere e valorizzare chi investe e rischia. E ancora una volta saranno le persone ad essere protagoniste”.

“Entro due mesi – ha illustrato l'assessore provinciale all'Agricoltura Filippo Pozzi – l'agenda degli interventi sarà definita e Adotta la Terra potrà effettivamente iniziare a camminare sulle proprie gambe. Il progetto, che oggi si trova nella sua fase sperimentale, si pone come aiuto concreto a favore delle aziende agricole nelle aree svantaggiate e ha il merito di eleggere gli agricoltori veri e propri “custodi del territorio”:  ma soprattutto Adotta la Terra è l'espressione della multifunzionalità delle aziende che non producono esclusivamente beni ma anche servizi. A partire dal Piano di sviluppo rurale, Adotta la Terra rappresenta un vero e proprio “scatto culturale”, che consente di valorizzare il lavoro degli agricoltori e contemporaneamente di tutelare il territorio. L'agricoltura, insomma, in questo senso non è più solo produzione di cibo ma di veri e propri servizi”.

Gli otto comuni scelti per questa prima fase di attuazione del progetto, pescati all'interno del bacino delle aree svantaggiate della provincia, sono stati individuati – come ha spiegato Gianni Gazzola, dirigente in staff del settore Sviluppo economico, montagna e pianificazione della Provincia di Piacenza - sulla base di stringenti criteri: popolazione, attività agricola, dissesto e fragilità del territorio e segnalazioni di eventi di dissesto” “Adotta la terra – ha aggiunto Bianca Rossi, dirigente del settore Agricoltura della Provincia di Piacenza – si fonda su due pilastri: la compilazione di un albo provinciale delle imprese multifunzionali con un elenco delle realtà qualificate e la stipula di una convenzione tra Comuni e Provincia che prevede la costituzione di un tavolo di concertazione finalizzato a condividere le regole in base alle quali i Comuni possono presentate progetti per il proprio territorio, sia in termini di opere sia di impegni di manutenzione”.

Unanime il consenso delle organizzazioni professionali agricole locali e del Consorzio di bonifica (rappresentato questa mattina da  Angelo Mussi), soggetti direttamente coinvolti nel progetto. “Si tratta di una bellissima iniziativa oltre che di un esempio di buona politica – ha detto Giacomo Sala di Coldiretti - che si basa su una mentalità positiva a beneficio del territorio”. “Fondamentale – ha aggiunto il presidente della Cia Giovanni Malchiodi – sarà premiare chi fa opera di manutenzione del territorio”. “Un ringraziamento sentito va alla Provincia – ha sottolineato Giovanna Parmigiani vicepresidente dell'Unione provinciale agricoltori – che ha il merito di riconoscere con questo il valore del lavoro degli agricoltori”.

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