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4 incontri tra ottobre e novembre

Alla Fondazione di Piacenza e Vigevano ripartono "I Giovedì della Bioetica"

Si inizia giovedì 26 ottobre con la conferenza del professor Alberto Martinelli su "L’Unione Europea e le crisi sistemiche"

Riprendono, in Fondazione, nel Salone d’Onore di Palazzo Rota Pisaroni "I Giovedì della Bioetica". Quattro conferenze in ottobre e novembre con studiosi italiani di profilo nazionale e internazionale sui grandi temi della bioetica e delle sfide etiche: dall’Unione Europea e le crisi sistemiche al cervello plastico, dalle basi neurogenetiche del male al tema "nati per conoscere". L’iniziativa è promossa, dall’Istituto Italiano di Bioetica - Sezione Emilia - Romagna e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano che sostiene il progetto da alcuni anni.

Si riparte il prossimo giovedì 26 ottobre, alle 17,30, nel Salone d’Onore di Palazzo Rota Pisaroni (sede degli incontri sulla Bioetica) della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant’Eufemia 13 con il professore Alberto Martinelli dell’Università di Milano che svilupperà il tema "L’Unione Europea e le crisi sistemiche".

Il curatore scientifico dei Giovedì della Bioetica, è Giorgio Macellari, presidente dell’Istituto Italiano di Bioetica Sezione Emilia-Romagna, affiancato da Gaetano Rizzuto vicepresidente, e da Fabio Fornari, del Consiglio di Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano. «Con i "Giovedì della Bioetica" – dice Giorgio Macellari – promuoviamo il Sapere, con un particolare riferimento a quello scientifico, ma ampiamente integrato a quello umanistico in quanto opportunità per la crescita individuale e sociale, fisica e psicologica, intellettuale e spirituale».

Giovedì sarà Alberto Martinelli, dell’Università di Milano, a parlare di "L’Unione Europea e le crisi sistemiche".

«Negli ultimi 15 anni – anticipa il professor Martinelli nel presentare la sua conferenza – l’Unione Europea ha dovuto affrontare tre crisi mondiali di natura diversa ma di pari gravità e drammaticità: la crisi finanziaria, globale e conseguente recessione economica, la pandemia Sars-cov2 e l’invasione russa dell’Ucraina. Queste crisi hanno richiesto misure straordinarie per evitare conseguenze economiche e sociali potenzialmente disastrose, che avrebbero potuto minacciare la sopravvivenza stessa dell’Unione. Queste misure si sono rivelate più o meno efficaci e comportato conflitti e fratture tra gli Stati membri, ma hanno consentito di avanzare nel processo di integrazione politica dell’Europa e mostrato quanto è importante l’Ue per i cittadini europei.

In questa conversazione – aggiunge il professor Alberto Martinelli – cercherò di rispondere alla domanda se le innovazioni politiche dell’Ue indotte dalla pandemia (programma straordinario di investimenti Next Generation Eu, autonomia impositiva dell’Ue, sospensione del Patto di stabilità e crescita, riequilibrio del potere decisionale nella governance europea, maggiore autonomia strategica) si possano consolidare e nello specifico aiutare gli stati dell’Ue a gestire la nuova grave crisi politico-militare della guerra in Ucraina. La crisi ucraina – conclude il professor Martinelli – può avere conseguenze ambivalenti per l’Ue: da un lato, progressi nella gestione comunitaria delle situazioni di crisi e nella politica estera e di difesa comune; dall’altro, inasprimento delle fratture e dei conflitti tra gli stati membri e riduzione dell’autonomia decisionale rispetto all’alleato americano. Il processo di integrazione può svilupparsi a condizione che la concezione federale prevalga su quella confederale sovranista. Le elezioni per il Parlamento europeo del giugno 2024 saranno a questo riguardo cruciali».

Il prossimo incontro giovedì 9 novembre con Alberto Oliverio dell’Università La Sapienza di Roma che parlerà del tema "Il cervello plastico".

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