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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Camera di Commercio, la Regione: «Stop all'accorpamento per tre anni»

La Regione Emilia-Romagna ha chiesto al Governo di congelare per tre anni il progetto di accorpamento delle Camere di commercio più piccole

L'Emilia-Romagna ha chiesto al Governo di congelare per tre anni il progetto di accorpamento delle Camere di commercio più piccole. In regione le fusioni riguarderebbero quelle di Piacenza, Parma e Reggio Emilia e quelle di Ravenna e Ferrara. Martedì in commissione Politiche economiche l'assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, ha confermato la presentazione da parte delle Regioni di un emendamento al decreto agosto (che fissa come termine per definire gli accorpamenti il 15 ottobre, pena il commissariamento), da discutere in sede di conversione del provvedimento, che consente alle amministrazioni regionali di prorogare, con proprio decreto, gli organi in carica delle Camere di commercio per tre anni, sospendendo gli accorpamenti.

"Il tema delle aggregazioni e, più in generale, quello del ruolo complessivo del sistema camerale regionale devono essere affrontati quando l'economia sarà uscita dalle ricadute nefaste della pandemia, per non inficiare la ripresa in atto", è la convinzione della giunta di viale Aldo Moro, confermata da Colla in commissione. Di qui la proposta di rinvio, con l'obiettivo, ha spiegato l'assessore, di "evitare che la riorganizzazione del sistema camerale e i vari accorpamenti possano incidere negativamente sulla ripresa economica". Riguardo all'Emilia-Romagna, inoltre, Colla ha sottolinea come "l'elevata specificità delle Camere di commercio, parte dell'identità socioeconomica dei singoli territori provinciali e attori primari nel sostegno alle attività delle varie filiere produttive, imponga un ripensamento serio e rigoroso del processo di riorganizzazione del sistema camerale regionale".

Perentoria la posizione della Lega: "No al commissariamento, sì alla proroga di tre anni degli organi in carica, no all'annessione ad altre della Camera di commercio di Piacenza", scandisce Matteo Rancan, ricordando come l'accorpamento delle Camere di commercio sollevi anche un problema di rappresentanza dei singoli territori. "La nomina di un commissario porterebbe con sè la decadenza di tutti gli organi camerali", ha aggiunto Rancan. "Alla Regione chiediamo di rappresentare un faro per avere le necessarie garanzie a difesa del nostro sistema economico. Bene la richiesta di proroga di tre anni del provvedimento, ma no alla unificazione delle Camere di commercio di Reggio Emilia, Parma e Piacenza e che, nel caso specifico di Piacenza, sarebbe di fatto un'annessione", protesta il leghista.

Il Pd, d'altro canto, supporta la richiesta di proroga avanzata dalle Regioni. Anche perchè, sottolinea la consigliera Palma Costi, se l'Emilia-Romagna ha sempre garantito sostegno agli accorpamenti di istituzioni ed enti, questo non sarebbe il caso delle Camere di commercio e, quindi, è "giusto tenerne conto e agire di conseguenza". Necessario per Costi anche ridiscutere il ruolo delle Camere di commercio in vista della riorganizzazione del sistema economico connessa con la messa a punto dei piani per ottenere il recovery fund. Sulla stessa lunghezza d'onda della giunta anche la presidente della commissione, Manuela Rontini, convinta che il tema della riorganizzazione del sistema camerale andrà affrontato al termine dell'emergenza sanitaria. Per questo, confermando il pieno appoggio della maggioranza alla richiesta di proroga avanzata dalla giunta, Rontini invita tutte le forze politiche a fare pressione sui parlamentari per una rapida approvazione dell'emendamento.

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