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Economia

Gambazza: «Soddisfatti per i contributi ministeriali alla crescita dei Confidi»

«Si tratta di un primo passo nella direzione che auspichiamo di una riforma più ampia del sistema del credito a vantaggio delle piccole e medie imprese che rappresentiamo e tuteliamo, al fine di un reale sostegno per la  tenuta e lo sviluppo delle aziende stesse»

Il Ministero per lo Sviluppo economico ha recentemente iniziato ad emanare i primi decreti di concessione dei contributi per la crescita dimensionale e per il rafforzamento dei Confidi. Arriva così, finalmente, a compimento la disposizione contenuta nella Legge di Stabilità 2014, che era stata proposta e sostenuta dalla Cna.

“Grazie anche al lavoro costante e tenace di Fedart, la Federazione di riferimento dei Confidi dell’artigianato e della piccola impresa - sottolinea Cna - trova finalmente attuazione piena un provvedimento che, mediante la concessione di 225 milioni di euro per potenziare i Fondi di garanzia, mira a sostenere questi strumenti, fondamentali per favorire l’accesso al credito delle micro e delle piccole imprese. Strumenti che hanno svolto un ruolo importantissimo soprattutto negli anni della crisi economica, e che necessitano di essere sostenuti per continuare a svolgere la loro attività a fianco delle imprese di minori dimensioni”.
“Si tratta di un primo passo - commenta il Direttore di Cna Piacenza, Enrica Gambazza - nella direzione che auspichiamo di una riforma più ampia del sistema del credito a vantaggio delle piccole e medie imprese che rappresentiamo e tuteliamo, al fine di un reale sostegno per la  tenuta e lo sviluppo delle aziende stesse”.

L’auspicio di Cna, a questo punto, è che il Ministero acceleri nell’attuazione della riforma del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, una riforma mirata ad ampliare la platea di aziende ammissibili al Fondo stesso e a razionalizzare la filiera della garanzia. Un’operazione che permetterebbe di valorizzare la complementarietà tra soggetti pubblici e soggetti privati e che, superando il disallineamento tra garanzia diretta e controgaranzia, consentirebbe di ottimizzare le risorse e favorire un migliore effetto leva, che potrebbe facilitare l’accesso al credito delle micro e piccole imprese.

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