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Ex ospedale militare, il sindaco ci crede: «Il Recovery Fund potrebbe darci un'occasione»

Barbieri: «Lo sappiamo, per un suo recupero servono tante risorse. Ma dare un futuro a quell’area è una progettualità a cui tengo insieme al Laboratorio Pontieri»

È un’utopia pensare al recupero dell’ex ospedale militare? Non la pensa così il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, che prova a guardare lungo sul riutilizzo dell’enorme struttura di via Palmerio. «È una questione oggetto di approfondimento – rileva il sindaco, a margine del confronto in commissione 2 sull’argomento -. Ho sempre detto che quella è un’area che va valorizzata. E quindi sulla quale concentrarsi nella nostra attività amministrativa. Sono consapevole anche io che servono molte risorse economiche. Magari tenendo conto della distribuzione del “Recovery Fund” e del “Recovery Plan”, oppure di altri piani europei per la riqualificazione di struttureEx ospedale militare-2 importanti».

Barbieri ne aveva discusso con il presidente della Regione Stefano Bonaccini: non è una boutade quella di trovare una destinazione all’ex ospedale militare, che potrebbe essere, ad esempio, un polo assistenziale per gli anziani di tutto rispetto. Anche alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione piacentina. «Dare un futuro a quell’area è una delle progettualità a cui tengo di più. È evidente che è una situazione complessa, anche perché non è nostra, ma ancora di proprietà del Ministero della Difesa. Non si può mai accantonare l’idea e l’esigenza di una riqualificazione, potrebbe essere un grande valore per il territorio».

Quindi, non resta che sperare nei fondi europei. «Potrebbero essere davvero una chanche», precisa il sindaco. «È una partita difficile anche il Laboratorio Pontieridove l’Amministrazione vuole portare un campus scolastico, nda - ma abbiamo visto che si potrebbe fare. Una parte dei 20 milioni di euro necessari (la stima è del Politecnico, nda) li mette la Provincia…Insomma, possiamo farcela. Ma se ci si ferma solo alle cose facili, non si fa più niente».

Piacenza, si sa, è città di caserme. Molte, però, sono state abbandonate negli ultimi anni. «Abbiamo un grande patrimonio da valorizzare. È stata una città di grandi aree militari – conclude la riflessione il sindaco -, la stessa caserma Lusignani (verso Sant’Antonio, presa all’inizio dal centrosinistra di Dosi come possibile sede del nuovo ospedale, nda) potrebbe avere un futuro interessante. Occorrono però ingenti investimenti e questo periodo di crisi socio-economica, legata al Covid, non stimola l’elargizione di fondi che potevano recuperare aree urbanistiche delle città italiane».

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