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Fiorenzuola Today Fiorenzuola d'Arda / Via C. Darwin

«Non si amministra solo con la manutenzione, noi partiamo da frazioni e periferie»

“Cambiamo Fiorenzuola” ha scelto piazzale Darwin per una delle prime uscite pubbliche di presentazione dei sedici candidati della lista alla cittadinanza e alla stampa: «Non faremo come questa amministrazione che si è occupata, male, solo delle piazze in centro. Fiorenzuola si merita un’Amministrazione che fa quello che promette»

Dopo l’ufficializzazione della lista di candidati alle prossime elezioni Amministrative, il gruppo civico di centrosinistra “Cambiamo Fiorenzuola” ha scelto piazzale Darwin per una delle prime uscite pubbliche di presentazione dei sedici candidati alla cittadinanza e alla stampa. «Un luogo non a caso – ha spiegato il candidato alla carica di sindaco Dario Marini Ricci – in quanto riteniamo sia importante ricominciare a parlare di periferie, di quartieri che non siano il centro, di frazioni. Proprio qui (piazzale Darwin, nda) l’Amministrazione è intervenuta con una mano di cemento sul campo da gioco: asfaltare è importante, ma non basta. È stato il tratto caratteristico di questa Amministrazione, la mano di cemento, ma amministrare non può essere unicamente manutenere. Proprio in questa Piazza l’amministrazione ha interrotto l’intervento educativo, e l’educazione di strada ha ripreso solo di recente e solo grazie all'impegno dell’oratorio». Da qui l’intento di Marini Ricci e della sua squadra, ovvero riportare il «Comune a fare la propria parte, valorizzando le realtà che esistono e si spendono sul territorio. Vogliamo lavorare perché il Darwin sia un uno spazio protetto di animazione sociale e culturale. Io credo che rendere gli spazi si rendano sicuri rendendoli vivi, partecipati. Non faremo come questa amministrazione che si è occupata, male, solo delle piazze in centro: Fiorenzuola si merita un’Amministrazione che fa quello che promette».

Marini Ricci si è presentato ai cittadini intervenuti rispondendo prima alla critica circa la sua età – ha 33 anni -: «Ho sentito a volte che sarei “troppo giovane” ma a questa età non si è troppo giovani per fare nulla». «Ho deciso di candidarmi perché credo che Fiorenzuola possa aspirare ad essere una città diversa – ha spiegato -. Credo che le cittadine e i cittadini si meritino una città inclusiva, che non taglia i servizi ai disabili, i servizi alle scuole, i servizi alle periferie, i servizi agli stranieri come invece ha fatto questa amministrazione, tagli che faremo emergere».

Fin dalle prime riunioni pubbliche di “Cambiamo Fiorenzuola”, nei primi mesi del 2020, era emerso il tema della partecipazione e dei giovani. A tal proposito l’obiettivo di Marini Ricci e dei candidati alla carica di consigliere è quello di «una città che ascolta» e in tema giovani «la costituzione di una consulta giovanile, di un centro polivalente per i giovani gestito dai giovani come l’ex Macello che deve tornare alle sue funzioni (ora è centro prelievi di Ausl, nda)». Si è parlato di ambiente: «Non si può avvallare l’insediamento di un mostro come il megafrigo (l’insediamento della logistica di surgelati “New Cold” alla Barabasca, nda) che ha un impatto paesaggistico e ambientale che sconteranno ancora i nostri nipoti. La giunta Gandolfi rimarrà negli annali come la “Giunta del megafrigo”. Noi invece metteremo al centro un'idea di sviluppo economico che si occupi della qualità dei posti di lavoro che si creano e dell'impatto ambientale».

Cambiamo Fiorenzuola,-5Poi ha presentato i candidati della lista, già anticipati da ilPiacenza nei giorni scorsi. «E’ una lista che unisce tutte le forze politiche e civiche che propongono una visione della città alternativa a quella mostrataci dall’Amministrazione Gandolfi. E’ una lista che coniuga giovinezza ed esperienza, volti nuovi e persone navigate. Una squadra politica, nel senso di Don Milani un altro maestro (Marini Ricci è insegnante, nda), ma svincolata da etichette e quindi civica per davvero, senza prese in giro. È una lista anche per questo libera dal passato, coraggiosa perché parte dall’idea che per amministrare si debba avere la capacità di ascoltare, di rendere partecipi. È una lista di persone che hanno scelto di metterci la faccia, di non aspettare che ci pensassero gli altri, che hanno scelto di proporsi in prima persona per cambiare le cose».

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