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Confronto Comune-Provincia / Ferriere

Ferriere aspetta da 8 anni il recupero della caserma dei carabinieri

Il sindaco Oppizzi alla Provincia: «Più progetti e proposte per ripristinare la sede, ma vogliamo il ritorno dei militari da Farini»

«È tempo di recuperare la nostra caserma dei carabinieri». Carlotta Oppizzi, sindaco di Ferriere, ha messo sul tavolo questa richiesta alla Provincia di Piacenza, proprietaria dell’immobile, dichiarato inagibile nel 2015 e mai più utilizzato dai militari dell’Arma, sempre operativi a Ferriere, ma di “stanza” nella caserma di Farini, a 12 chilometri di distanza.

«In spazi ristretti, a Farini, lavorano così ben due stazioni dei carabinieri. Dal 2018 - segnala Oppizzi - chiediamo di ristrutturare la nostra sede in via Marconi. L’immobile si trova in un punto strategico del capoluogo e rischia di diventare fatiscente».

La richiesta è arrivata durante il “tour” che la presidente della Provincia, Monica Patelli, sta svolgendo nei comuni del territorio. Nella giornata del 9 febbraio Patelli, accompagnata dalla consigliera Claudia Ferrari, dal direttore generale Vittorio Silva e dal dirigente Davide Marenghi, ha fatto tappa a Ferriere, Farini e Bettola. Era presente all'incontro anche il vicesindaco di Ferriere, Paolo Scaglia. 

Attualmente la stazione di Ferriere (come detto, da otto anni “momentaneamente” a Farini) conta su un comandante e due militari. I carabinieri forestali (tre unità) hanno la sede a Cà Nova, a due chilometri da Ferriere, negli spazi del polo di protezione civile. Volendo, con la ristrutturazione della caserma di via Marconi, si potrebbe riunire qui l’intera Arma presente nel ferrierese.

«Da parte dei vertici dell’Arma - ha spiegato Oppizzi - c’è sempre la volontà a rientrare in quell’immobile, una volta ristrutturato. Ferriere ha partecipato ad un bando del Pnrr, ma purtroppo è arrivata lontana dai posti premiati dalla graduatoria». Il progetto prevede una spesa complessiva di 1,5 milioni di euro. «Non vorremmo perdere la stazione, siamo l’ultimo comune, di confine, è un territorio vasto. I ferrieresi, inoltre, più che l’implementazione del servizio di videosorveglianza, ci chiedono la presenza dei carabinieri».

«Il tema – ha sottolineato Vittorio Silva, dg dell’ente - è trovare le risorse economiche adeguate. Inoltre non sappiamo se, a intervento ultimato, lo Stato sarebbe disponibile a pagare un canone mensile per l’utilizzo dell’immobile. Per il recupero servirebbero finanziamenti straordinari, bisogna trovare il modo di inserirsi in qualche bando».

Il sindaco Oppizzi ha ricordato le riflessioni già fatte in passato, anche ai tempi della precedente Amministrazione Malchiodi. «Si era ipotizzato anche un progetto da soli 400mila euro per il ripristino e altre soluzioni con importi variabili. Certo, un intervento di recupero con efficientamento energetico e migliorie farebbe lievitare i costi (fino ad arrivare a 1,5 mln, nda). Però adesso il tetto è ammalorato e piove nell’immobile». Dalla Provincia è così arrivata la possibilità di trovare risorse immediate per la sistemazione della copertura. «Se non trovassimo i soldi da qualche bando – è la sintesi finale di Patelli – potremmo arrivare ad un progetto di minima, una soluzione economica intermedia».

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