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Domenica, 28 Aprile 2024
I dati

L’84% dei pazienti del Cau viene curato all’interno della struttura

In regione i tempi d’attesa calano ad un’ora di media

Quasi 29mila accessi (esattamente 28.636) nei primi due mesi e mezzo di apertura, che sfiorano i 40.000 considerando anche i 4 Cau di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa complessità. Sono i numeri dei pazienti che dal 1 novembre 2023 al 14 gennaio 2024 si sono rivolti a 21 Centri di assistenza e urgenza dell’Emilia-Romagna, dei 24 già attivi da Piacenza a Rimini, sempre alla stessa data. Nei Cau monitorati sono confermati i buoni dati d’avvio su un duplice fronte: tempo medio di attesa, che nell’ultima settimana si riduce a 1 ora, e la quasi totalità dei pazienti che trova assistenza e cura direttamente all’interno della struttura, l’84%. Problemi ortopedici, gastrointestinali e disturbi minori rimangono i motivi di accesso più frequenti, complessivamente il 54% dei casi: si tratta di quelle urgenze a bassa complessità per cui la Regione ha istituito i Cau. La stragrande maggioranza degli accessi (82%) avviene in orario diurno, e per il 69% da parte di persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni.

I numeri riguardano in particolare i Cau di Piacenza, Bobbio, Podenzano; Parma e Fidenza; Reggio Emilia e Correggio; Modena, Castelfranco Emilia e Finale Emilia (Mo); Budrio, Vergato, Navile e Casalecchio di Reno (Bo); Imola; Comacchio, Copparo, Ferrara e Portomaggiore (Fe); Cervia (Ra) e Cattolica (Rn).

«Mentre si rafforza e si estende sul territorio la rete dei Centri di Assistenza per le Urgenze, il monitoraggio ci restituisce e conferma dati positivi nei primi due mesi e mezzo di attività - commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Nell’ultima settimana i tempi di attesa si sono ulteriormente ridotti a un’ora e quasi tutti i pazienti vengono assistiti e curati all’interno della struttura. Segno che l’attività è partita con il piede giusto e i cittadini stanno comprendendo quando è meglio che si rivolgano al Cau piuttosto che al Pronto soccorso. Ringraziamo tutto il personale che lavora nei Centri e le Aziende sanitarie e ospedaliere, per le grandi capacità organizzative che stanno dimostrando».

In sintesi, dal 1 novembre al 14 gennaio nei 21 Cau monitorati i numeri sono: 28.636 accessi, l’82% dei quali in orario diurno (compresi i 4 Centri del ferrarese e quelli di Imola e Correggio aperti solo di giorno); in media 19 accessi al giorno al mattino (dalle 8 alle 14) e 16 il pomeriggio (dalle 14 alle 20); variano invece da un minimo di 1 a un massimo di 33 gli accessi giornalieri in orario notturno (dalle 20 alle 8). 8 pazienti su 10 (esattamente l’84%) inviati al medico curante a conclusione del percorso, quindi con assistenza e cura prestata in loco; tempi di attesa che nell’ultima settimana di monitoraggio sono pari a 1 ora e raggiungono al massimo 2 ore; casistica in maggior parte (54%) ortopedica, gastrointestinale e relativa a disturbi minori; infine, il 69% degli accessi hanno riguardato cittadini tra i 18 e i 64 anni.

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