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Arte

La Società Dante in visita alla mostra "Il Piccio, l’eccentrico geniale"

Un folto gruppo di soci si è recato a Palazzo Galli dove nel salone dedicato alla memoria di Corrado Sforza Fogliani ha potuto ammirare le opere di Giovanni Carnovali detto "Il Piccio". Ecco il resoconto

«Un’interessante e valida mostra pittorica di un artista dell’ ‘800, nato nel Varesotto e troppo poco conosciuto per circostanze varie di vita, ma meritevole di conseguire notorietà molto prima di quanto non avvenuto a suo tempo, è stata oggetto di visita da parte di un folto gruppo di soci della Società "Dante Alighieri" di Piacenza, accompagnati da Laura Bonfanti con chiara e competente professionalità espositiva. La mostra de "Il Piccio, l’eccellente geniale", ben allestita nello splendido Salone di pianoterra del seicentesco Palazzo Galli, sala oggi intitolata all’indimenticato avvocato Corrado Sforza Fogliani, ha costituito motivo di vero interesse e gradimento sia per le opere esposte e i "motivi" trattati dall’artista, e sia per la storia stessa di Giovanni Carnovali: questo, il nome e cognome del "Piccio", cioè "il piccoletto", affettuosamente così chiamato da bambino, dai datori di lavoro del padre, capomastro, soprannome che poi finì per accompagnarlo per tutta la vita (1804-1873). Perché "eccentrico e geniale"? Perché il "Piccio" è stato una delle più significative espressioni ottocentesche italiane nel campo pittorico, secondo una "propria" visione, senza temere di essere in collisione con la cultura del tempo nel settore. Ed è anche per questo che solo con il ‘900 egli fu valorizzato e fu ben capito nella sua personalità artistica. Nel 150° della sua morte (1873) gli è stato reso omaggio anche da Piacenza, attraverso una mostra allestita in collaborazione tra Banca di Piacenza e Galleria Ricci Oddi. Ritrattistica significativa e delicata nelle non forti colorazioni, ove i volti ritratti, sempre molto vitali nello sguardo, si fondono assai bene con l’abbigliamento generalmente scuro e tipico dei personaggi dell’‘800; così come morbide ed intrise di luce le opere di natura sacra (talora richiamanti aspetti raffaelleschi); nonché coinvolgenti, le delicate scene femminili e, in particolare, di mitologia. Ritenuto talora l’ultimo dei "romantici", a volte un avanguardista dell’"impressionismo", ma in effetti artista tutto "personalistico" nello stile e nelle colorazioni, la sua "opera" è generalmente espressione di toni gentili, delicati, sereni e quieti, ma intensamente significativa e degna di ammirazione. Da queste righe non è possibile elencare e trattare di ciascun dipinto ammirato, e tra l’altro la mostra purtroppo sta per concludersi; ma va comunque detto essersi trattata di una iniziativa culturale di valido livello, che, anche tramite il valido "catalogo" apposito realizzato sul Carnovali detto "il Piccio", ha reso un meritato e più che giusto riconoscimento ad un artista degno di essere meglio conosciuto ed apprezzato. Ed un ringraziamento la "Dante" rivolge agli organizzatori e alla competente Laura Bonfanti che ha saputo porre in ottima evidenza ogni aspetto della pittorica "picciana", oltre che dell’uomo-Carnovali con simpatici e, a volte, estrosi, aneddoti sulla sua vita e sulla sua "tipicità" anche caratteriale».

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