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Venerdì, 26 Aprile 2024
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«Almeno un branco di lupi ha imparato ad assalire i cani»

Merli (responsabile caccia e pesca): «Gli episodi si sono verificati solo in Alta Valnure e Valdaveto. In almeno un branco si è diffusa la capacità di procurarsi cibo uccidendo i cani, non abbiamo elementi per valutare l'aumento della loro presenza in montagna»

«La novità è l’aggressione ai cani da caccia, per il resto non siamo a conoscenza di niente di rilevante. Le aggressioni agli allevamenti, come quella avvenuta al Passo del Cerro, sono purtroppo la normalità, così come la loro presenza più vicina ai centri urbani. Il verificarsi delle aggressioni non significa automaticamente che il numero di lupi sia aumentato in questo periodo». Enrico Merli, funzionario della Regione, responsabile provinciale della gestione faunistica caccia e pesca, analizza la situazione dopo che in Alta Valnure e in Valdaveto sono state registrate aggressioni - più di una decina di casi in pochi giorni - ai cani. «Il numero di aggressioni è alto – rileva Merli -, evidentemente almeno un branco ha imparato a utilizzare questa modalità per approvvigionarsi di cibo, assalendo in particolare i cani dei cacciatori».

  • I lupi sono più aggressivi e affamati perché ci sono pochi animali nei boschi in questa fase?

«Non lo sappiamo, servirebbero analisi ad hoc, non abbiamo a disposizione tutti i dati. Però non è neanche la prima volta in assoluto il fatto che aggrediscano i cani. Qualcuno nel branco impara ad utilizzare i cani da caccia, che sono una preda facile, semplice da individuare, perché abbaiano per tenersi in collegamento con il conduttore. Quando imparano la tecnica per assalirli, si svolge tutto in pochissimi secondi».

  • Le segnalazioni arrivate in Provincia riguardano soltanto l’Alta Valnure e Valdaveto?

«Sì, un branco può spostarsi in un raggio d’azione di cento chilometri quadrati, una superficie grande. Dagli altri territori della provincia piacentina non sono arrivate particolari segnalazioni».

  • Un branco di lupo che assale i cani, può essere pericoloso per l’uomo?

«Ogni animale selvatico potrebbe essere pericoloso per l’uomo sulla carta, anche quando l’uomo ha delle buone intenzioni, sono diffidenti e si possono sentire minacciati. Il fatto che i lupi utilizzino i cani da caccia non significa che siano diventati più coraggiosi o spavaldi di prima. Ad oggi sappiamo che, quando il cacciatore si avvicina a loro, li vede per poco tempo perché scappano».

  • Il lupo è una specie protetta: cosa significa?

«Non si può cacciare e qualsiasi operazione sulla specie va prima comunicata all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Quello che stiamo facendo in Provincia è cercare di documentare e contestualizzare il fenomeno degli assalti ai cani, acquisendo il maggior numero di informazioni possibili, per proporre soluzioni più idonee».

  • Nell’immediato cosa si può fare?

«Purtroppo poco per i cani liberi e da caccia. Si può chiedere a Ispra la possibilità di catturare questi esemplari di lupo e poi dotarli di radiocollare, in modo da conoscere la loro presenza sul territorio ed evitarli. Per quanto riguarda gli allevamenti, la Regione sta mettendo a disposizione bandi e risorse economiche per la prevenzione, cercando di aiutare gli imprenditori. Per la zootecnia sono previsti anche indennizzi, anche qualora i sistemi di prevenzione si rilevino poco utili alla causa. L’ente mette a disposizione anche un esperto che effettua un sopralluogo in azienda per cercare di capire il migliore sistema di protezione e ridurre il rischio di predazioni».

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