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«Trovare anche a Piacenza famiglie che mettano a disposizione una stanza per una donna afghana in fuga»

Interviene il coordinamento femminile Cisl di Piacenza e Parma: «le istituzioni si prendano carico del problema e facciano "cabina di regia" con tutti i soggetti associativi o privati che hanno a cuore la situazione e si rendono disponibili ad aiutare»

«È sempre più preoccupante la situazione in Afghanistan. Aprire i corridoi umanitari per accogliere i profughi è un dovere della comunità internazionale». Lo scrive in una nota il coordinamento femminile Cisl di Parma e Piacenza condividendo «l'ansia per il futuro, in particolare, delle donne, delle madri e delle lavoratrici nel paese conquistato dai talebani. Ma pensiamo - osserva Claudia Gnocchi - che sia il momento di attivarsi anche sul territorio per individuare una rete di famiglie che possano mettere a disposizione una stanza per una donna afghana in fuga. Si tratta di mettere a disposizione gratuitamente una stanza per un periodo transitorio per accogliere una donna costretta a scappare dalla guerra e dalla furia misogina».  Per questo il Coordinamento femminile Cisl sollecita le istituzioni «affinché si prendano carico del problema e facciano "cabina di regia" con tutti i soggetti associativi o privati che hanno a cuore la situazione e si rendono disponibili ad aiutare».

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