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Usb: «Non saremo con i Si Cobas davanti alla Cgil»

Il sindacato di base all'organizzazione autonoma: «Non è così che si costruiscono alleanze o sinergie senza condividere percorsi comuni e utilizzando tatticismi infantili»

«La sigla Usb è stata furbescamente e artificiosamente chiamata in causa da Sicobas a sostegno della propria manifestazione sotto la sede della Cgil prevista per lunedì 12 aprile a Piacenza. Invece non ci saremo, anche perché non è stata minimamente coinvolta in tale iniziativa. Abbiamo partecipato alla manifestazione sul pubblico passeggio in solidarietà coi lavoratori "esiliati" ed i sindacalisti arrestati senza bandiere perché così ci aveva richiesto il Sicobas; ora ci si rende obliquamente partecipi di una iniziativa senza averne minimamente discusso con noi». Così, in una nota, interviene il sindacato Usb di Piacenza.

«Non è così che si costruiscono alleanze o sinergie senza condividere percorsi comuni e utilizzando tatticismi infantili - scrive Usb attaccando SiCobas - Ciò non significa che, sulla vicenda della chiusura del magazzino Fedex/TNT di Piacenza, non sia vero che la Cgil abbia tenuto un comportamento assolutamente ambiguo e contraddittorio. Dapprima usando i corrieri Tnt, settore nel quale ha conservato un certo radicamento, per contrapporli ai facchini in sciopero ed ora prestandosi ad assecondare le operazioni di distribuzione FedEx nel territorio piacentino quando la chiusura dell'impianto richiede invece un atteggiamento conflittuale e non collaborazionista».


Prosegue la nota: «Non è agendo la guerra tra poveri che si difendono gli interessi dei lavoratori. Usb è impegnata, coi suoi iscritti in Tnt a costruire un fronte di lotta e solidarietà nei magazzini piacentini della logistica e chiede con forza alle istituzioni locali di dare un seguito coerente alle positive dichiarazioni fatte in sede prefettizia. Usb ha inviato una richiesta di incontro ed intervento urgente all'ufficio crisi aziendali del Ministero dello Sviluppo Economico ed ha organizzato un prossimo presidio a Roma al Ministero dello sviluppo economico. Non saremo sotto la sede della Cgil, Usb sarà sotto il Ministero per chiedere di difendere il posto di lavoro di 280 facchini e di porre un argine all'arroganza di una multinazionale che senza alcun rispetto per le persone ne ha sbattute da un giorno all'altro 280 (1.000 coi famigliari) in mezzo ad una strada senza nemmeno degnarsi di un qualche preavviso».

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