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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cultura

Il sindaco Reggi: «Piacenza diventerà la città del diritto»

Ieri, in sede di presentazione del Festival del diritto alle commissioni consiliari 1 e 3, è stata annunciata la volontà del sindaco di creare «una solida tradizione» di Piacenza nel diritto. Il responsabile scientifico Rodotà: «E' la città ideale». D'Amo: «Perchè nel programma non c'è un ricordo di Norberto Bobbio?»

Piacenza come città del diritto. Il luogo dell’approfondimento scientifico, «che possa essere divulgato anche in maniera semplice». È il sindaco Roberto Reggi, a pochi giorni dall’inizio del Festival del diritto, a ribadire quanto all’ombra del Gotico ci siano le intenzioni - e le volontà - di creare attorno alle giornate dell’evento settembrino «una solida tradizione». Come Mantova per la letteratura, o Trento per l’economia. Ieri la kermesse è stata illustrata in municipio dal responsabile scientifico, Stefano Rodotà, alle commissioni consiliari 1 (Organizzazione istituzionale e sviluppo civile) e 3 (Servizi sociali).

RODOTA': «IL FESTIVAL PARTECIPATO» - Riflettendo con attenzione particolare alle suggestioni del ricchissimo programma del Festival, l'illustre giurista cosentino ha sottolineato la caratteristica principale dell’avvenimento, ovvero «la partecipazione». «È un qualcosa - fa notare - che gli altri importanti Festival non hanno: tutti, l’anno scorso, erano rimasti colpiti per il fatto che anche i bambini avessero lavorato e illustrato la Costituzione. Il diritto è uno strumento nelle mani di tutte le persone». Si rimarca «l’apertura con carattere d’eccezione» con Carlo Azeglio Ciampi come «testimone del tempo», e il radicato sostegno della kermesse da parte dell’amministrazione pubblica.

GLI APPUNTI: PER D'AMO SERVE UN RICORDO DI BOBBIO - Dopo la presentazione, i consiglieri hanno espresso la loro opinione sull'evento settembrino. Per Gianni D’Amo (Piacenza comune) è mancato, nel programma, «un ricordo di Norberto Bobbio (per il quale in ottobre verrà festeggiato il centennale della nascita, ndr)», e la partecipazione del «presidente del Consiglio Ernesto Carini». «In un momento in cui c’è un degrado delle assemblee elettive - afferma -, la presenza nel Festival dell’equivalente del presidente della Camera sarebbe stata importante».

«POCHE LE DONNE AL FESTIVAL» - Giovanna Calcati (Pd) ha salutato con plauso il trend di «piazze cittadine che si riempiono per parlare di filosofia, matematica, economia e diritto», facendo notare, però, «la rarefazione, su tutti i relatori del Festival, di figure femminili». «Sono solo due o tre», dice. Carlo Mazza (Misto), infine, ha suggerito, agli organizzatori dell’evento piacentino, «la stesura, alla fine dei lavori, di un piccolo vademecum, affinchè alla cittadinanza possa essere lasciato qualcosa».

LE RISPOSTE DI RODOTA' - L'ex garante della privacy, nel rispondere, ha concordato sul «degrado delle assemblee elettive», promettendo di mettere in agenda, per i prossimi anni, un’edizione «dedicata proprio all’argomento». Per quanto riguarda la realizzazione di un libretto conclusivo, non ha nascosto le difficoltà di edizione data la mole di discussioni del Festival, aprendo, però, a un vademecum solo «su alcuni incontri e chiacchierate significative», sul modello, con successo, di altri Festival italiani. Per la citazione di Bobbio ha rammentato semplicemente: «Verrà nominato e ritornerà spesso e volentieri nei discorsi della quattro giorni: credo che lui sarebbe molto felice di essere ricordato non come un caduto nobile, ma come uno che ha lasciato una traccia in tutte queste materie».

Sopra, nel centro da destra, Rodotà e Reggi

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