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La polemica

Scontro tra Papamarenghi e Fiazza sul bando per il nuovo direttore dei musei

Il consigliere del centrodestra: «Calzato su misura per Obertelli, esponente di “Piacenza Oltre”». L’assessore alla cultura: «Si alimenta la cultura del sospetto, noi trasparenti»

Il Comune di Piacenza sta cercando un nuovo direttore dei musei civici di Palazzo Farnese e del museo civico di storia naturale. Per Jonathan Papamarenghi, ex assessore alla cultura, il bando aperto, però, sarebbe già deciso in partenza. Un’accusa pesante del consigliere della “civica Barbieri-Liberi”, che è andato all’attacco della Giunta Tarasconi. Il vincitore annunciato, per Papamarenghi, sarebbe Fabio Obertelli, curatore d’arte 25enne che alle elezioni del giugno scorso era candidato nella lista di “Piacenza Oltre”.

«Ci troviamo di fronte - ha dichiarato Papamarenghi in Consiglio - a politiche clientelari? No, molto peggio. Questo bando è finalizzato al pagamento di conti politici». Ovvero? «Fabio Obertelli, candidato nella lista di “Piacenza Oltre”, doveva diventare assessore alla cultura. Ho guardato tutte le carte, si sta andando verso questa direzione, non verrò smentito». Insomma, per Papamarenghi sarebbe un “contentino” ad un esponente del centrosinistra e ad una forza politica rimasti delusi dalla formazione della Giunta.

«Il bando - ha proseguito il consigliere - non è un vero e proprio bando. Si è voluta fare una selezione pubblica, con assunzione che dipende dalla scelta del sindaco e il direttore generale dell’ente, Luca Canessa, sollecitato da me, fa sapere che all’interno del Comune “Non sono disponibili figure qualificate e disponibili”. Mancano professionalità interne adeguate all’ente, occorre incaricare all’esterno, sostiene Canessa. Ma è un falso. Si vogliono dare 18mila euro all’anno ad un esterno, quando l’ente avrebbe al suo interno un dirigente che per dieci anni ha svolto questo ruolo».

Papamarenghi contesta tutta la costruzione del bando. «Le lauree richieste sono poche, neanche nel bando per dirigere il Museo degli Uffizi sono così ristrette. Guarda caso si parla di una laurea magistrale “calzante”. Tutto ciò lascia sgomenti, anche perché è aperto solo per 15 giorni, il minimo di legge, mentre tutti gli altri concorsi sono da 30 giorni. Probabilmente c’è la paura che si facesse avanti qualcun altro». E ancora: «Casualmente a chi si fa avanti si chiede l’immediata disponibilità. Quando mai succede questo? Si danno minimo due-tre mesi. Il sindaco deve pagare un debito politico facendo una nomina diretta. Gli enti pubblici andrebbero però gestiti in maniera diversa. Non ho nulla da dire sulla persona scelta, ma la modalità è inaccettabile, da “aziendina” privata. Gestione torbida, che va sospesa, perché siamo esposti al rischio di ricorsi. I musei civici meritano di più. Il sindaco Tarasconi vuole comprare i voti di “Piacenza Oltre”, visto che la sua consigliera Caterina Pagani alza la testa e vota autonomamente in aula?».

«Quelle di Papamarenghi nei miei confronti sono insinuazioni – è intervenuta la stessa Pagani (Pc Oltre) - stia pur sicuro che vaglieremo i suoi spunti, ma porti rispetto. Non può nemmeno ipotizzare che ci sia una situazione del genere, che il voto mio o di Gianluca Ceccarelli sia gestibile in questo modo. Obertelli era in lista per noi, spero che ci sia la massima trasparenza. Non fate più insinuazioni di questo tipo».

«Intervento appassionato quello di Papamarenghi - ha preso la parola l’assessore alla cultura Christian Fiazza -, ma non competente. Che senso ha alimentare la cultura del sospetto? Il Comune ha commesso alcuni errori in questi mesi, ma è una casa trasparente. Le sue parole lasciano l’amaro in bocca. Gestione torbida? Falsità? Comprare? Se la pensa così si rivolga alla Procura».

Fiazza ha difeso l’operato dell’ente. «Per il ruolo di direttore della Ricci Oddi arrivarono 66 candidature e non ricordo interventi in Consiglio comunale prima di quella nomina. Perché c’era rispetto per le istituzioni. Nessuno commentò il bando pubblico». «L’organo politico non è intervenuto nel bando tecnico. Io ho solo indicato di chiedere un parere alla dirigente uscente (Antonella Gigli, fresca pensionata, nda) sul profilo tecnico del suo successore. Solo questo. Qualcuno fa fatica a digerire la sconfitta alle elezioni. Noi abbiamo la coscienza pulita, trasparente e cristallina. Evitiamo processi alle intenzioni e rispediamo al mittente le accuse».  

Papamarenghi non ha tirato indietro la mano. «Sono sorpreso che abbia risposto l’assessore alla cultura alle mie considerazioni. Ho letto il bando, gli atti, le richieste. Non ho fatto sceneggiate per il risultato elettorale, ma perché sono stato chiamato dalla gente per gli scandali di questi mesi nel mondo della cultura. In otto mesi non sono mai intervenuto sui temi culturali, ma oggi ho tirato fuori i documenti. Non ho messo in dubbio Pagani, la sua onestà è riconosciuta, ma chi pensa di offrire l’incarico al loro candidato per questo obiettivo. Ci troviamo di fronte ad un bando mirato che ha escluso tanti professionisti con vent’anni di esperienza».

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