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«L’Ausl deve tornare a programmare in maniera incisiva»

Il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri critica l’Ausl: «Sono stata eletta in giugno e non ho ancora visto il bilancio dell’azienda, medici pentiti del piano di riordino». Il presidente dell’Ordine dei Medici Augusto Pagani: «Troppi medici si trasferiscono altrove»

La relazione di Luca Baldino, direttore generale Ausl di Piacenza, non ha convinto il sindaco di Piacenza. Patrizia Barbieri, davanti all’occasione di dire quello che pensa dell’attuale situazione del sistema sanitario piacentino in commissione n.3, non ha lesinato critiche all’operato dell’azienda più importante (e numerosa) del territorio. Il primo a rimarcare i problemi attuali è stato però Augusto Pagani, presidente dell’Ordine dei Medici. «Porto il pensiero del Consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici – ha detto il dottor Pagani - istituzione che si pone al servizio della cittadinanza e delle istituzioni. Siamo arrivati al limite dopo dieci anni di promesse, se guardiamo alle risorse umane. Temiamo che la nostra categoria sia arrivata a un punto di crisi rispetto agli obblighi e agli impegni, nel rispetto delle leggi e del codice deontologico. La nostra attività è compromessa da un carico burocratico che ci opprime e ci sottrae tempo. La popolazione è più vecchia e più fragile che in passato». Pagani ha passato in rassegna i punti più critici. «Troppi trasferimenti dei medici dai reparti, andrebbero maggiormente ascoltate le richieste di questi medici. Bisogna verificare inoltre che non  lavorino troppe ore, non vanno caricati di lavoro oltre i limiti. Occorre uno sforzo comune da parte della politica e della sanità per far fronte ai bisogni».

Durante il dibattito ha preso la parola anche il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, che ha evidenziato il «depauperamento» e la «mancanza di risultati della sanità piacentina». «La nostra sanità – ha dichiarato Barbieri - rischia di non essere più attrattiva per i nostri pazienti e per quelli delle province vicine. Vorrei conoscere la mobilità passiva extraregionale dati alla mano, per sapere quanto è importante la Lombardia per noi. Ci sono problematiche che incidono sulla vita dei medici e degli operatori, alle prese con situazioni difficili come anche fare il “piano ferie”. E vorremmo avere qualche risposta sui primariati: in città mancano dirigenti di sei reparti. Dobbiamo programmare per risolvere queste situazioni. E non vedo grande attenzione sulle apparecchiature per le prestazioni ordinarie: molti sanitari segnalano carenze. Se non abbiamo una qualità di servizi…Ricordo inoltre che abbiamo perso il 118 in questi anni, francamente riteniamo che sia necessario tornare a programmare con incisività».

Da tempo il consigliere comunale più critico nei confronti della dirigenza dell’Ausl è Massimo Trespidi del gruppo Liberi. Più volte Trespidi ha rimarcato le sofferenze della sanità piacentina. «Il direttore generale dell’Ausl – ha rimarcato l’ex presidente della Provincia - risponde del suo operato alla Regione, ma dovrebbe rispondere anche alla Conferenza Socio-Sanitaria, di cui il sindaco di Piacenza è socio di maggioranza. Ci sono degli accenti diversi negli interventi di Baldino e del sindaco Barbieri. In uno sento ottimismo, nelle parole dell’altro sento invece parecchie “riserve”. Il sindaco sottolinea il calo dell’attrattività della sanità, e questo è il punto». Trespidi ha evidenziato alcuni aspetti negativi, a parere suo. «Il pubblico contro il privato - ha detto -in questo ambito perde sempre. Occorre perciò aumentare la convenzionalità tra i due settori. Vorrei sapere quali primariati che ha ricordato il sindaco verranno sostituiti?». Anche Trespidi vorrebbe conoscere i dati della mobilità passiva extraregionale, non ancora forniti dall’azienda. «È inoltre preoccupante la situazione del pronto soccorso, sarebbe interessante capire le cause di questa impennata di accessi dei codici “bianchi” e “verdi”». «Il piano di riordino votato nello scorso marzo 2017 e  non è passato per un soffio, ma con la maggioranza dei due terzi – ha osservato il capogruppo Pd Stefano Cugini - è legittimo ed è stato votato dalla Conferenza socio-sanitaria a maggioranza. Ricordo che i medici appoggiarono il piano sottolineandone gli aspetti positivi».

«Se fossi stato sindaco a marzo 2017  - ha ripreso di nuovo la parola il sindaco Patrizia Barbieri - non avrei votato quel piano di riordino. Però venne accolto ed è andato avanti con le azioni previste. Sottolineo che sono sindaco da giugno e il bilancio dell’Ausl non l’ho ancora visto. Non trovo giusto nel confronto dei medici e del personale dire che loro "sembravano contenti" al momento del voto sul piano di riordino. Lo erano perché pensavano che questa riorganizzazione portasse a buoni risultati, ma ora si sono accorti che non è così. Seguendo quel piano delle azioni a che risultati siamo arrivati? Se io metto 60 infermieri in più nelle Case della Salute e ne tolgo ai reparti dell’ospedale, faccio un danno. Il tema del nuovo ospedale non deve distogliere l’attenzione dalla qualità dei servizi».

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