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La richiesta al Ministero / Centro Storico / Piazza Alessandro Casali

Niente stop a Piazza Casali, attesa proroga. Tarasconi: «Per ora i mercanti restano lì»

Slitta ancora la chiusura e spunta l’ipotesi trasloco temporaneo dei commercianti nell’edificio a pochi passi dal mercato: «Verifiche del Comune con i militari per valutare le alternative»

L’addio al “vecchio” mercato rionale di piazza Casali è ancora una volta rinviato. Slittano la chiusura definitiva dello storico stabile - in attesa di demolizione -, l’avvio dei lavori di costruzione della nuova area commerciale e il trasloco delle sette attività (sei quelle aperte) presenti nella struttura, quest’ultimo previsto a settimane, giorno ultimo il prossimo 31 luglio.

Le cose al momento restano come sono, mentre si cercano nuove soluzioni in grado di ospitare temporaneamente i negozianti, una volta avviati i lavori. Diverse le opzioni avanzate e scartate nel tempo: tra le ipotesi ora spunterebbe un possibile trasferimento dei banchi a pochi passi dall’attuale mercato, nell’edificio a lato della caserma Nicolai attualmente utilizzato come base di raccolta aiuti per l’emergenza Ucraina (nella foto sotto).

raccolta materiale profughi piazza cittadella 06-2

Ma si attendono anche risposte dal Ministero. Nel periodo precedente all’appuntamento elettorale, il Comune di Piacenza ha difatti richiesto una proroga del calendario indicato per la realizzazione del progetto di riqualificazione dell’area del centro storico cittadino - legato al Bando Periferie - da concludersi entro il 31 dicembre 2023.

Richiesta confermata dal neosindaco Katia Tarasconi, in attesa di ricevere un possibile ok dal Ministero che scavalli il termine della fine del prossimo anno. «Anche qualora non ci venisse concessa la proroga - spiega - non siamo nelle condizioni di far uscire i mercanti in breve tempo. Per ora rimangono lì. L’ente valuterà costi e progetti in questi mesi».

C’è l’intenzione del sindaco e degli uffici di incontrare i titolari delle attività a breve. Tarasconi non si sbottona sulla possibilità di trasferire i lavoratori a pochi metri di distanza, nella struttura che ospita gli aiuti umanitari per l'Ucraina. «Il Comune sta effettuando alcune verifiche con i militari per valutare le alternative. Vorrei evitare spese importanti per il trasferimento, si tratta di frigoriferi, banconi, strutture non semplici da ricollocare».

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