Dalla materna alle medie nella stessa scuola anche a Piacenza, ok in commissione agli 8 comprensivi
Sì alla riorganizzazione verticale della rete scolastica cittadina da settembre 2026, lunedì 18 marzo il voto in consiglio comunale
Dalla materna alle medie nella stessa scuola anche a Piacenza, ok in commissione consiliare agli otto istituti comprensivi a partire da settembre 2026. Una riorganizzazione del modello della rete scolastica cittadina da orizzontale a verticale, che prevede il passaggio dalle attuali 9 direzioni didattiche – sei per infanzia e primaria, le restanti per la secondaria di primo grado - alle successive otto. Con la differenza che quest’ultime, ognuna tradotta in un istituto comprensivo, accorperebbero scuola d’infanzia, scuola primaria e scuola media.
Un modello già presente nel territorio provinciale e in tutta l’Emilia-Romagna, come ricordato da Mario Dadati, assessore alle politiche educative del comune di Piacenza, che nel pomeriggio ha sottoposto la proposta alla commissione 3 (servizi sociali), poi approvata con 20 voti favorevoli del centrosinistra, 10 non partecipanti al voto (centrodestra) e due astenuti (Alternativa per Piacenza). A fare la differenza, rispetto a un progetto con cui si sono misurate anche le precedenti amministrazioni, «l’Ex Manifattura Tabacchi e del Laboratorio Pontieri – sottolinea Dadati – due nuovi plessi che ci permettono di disporre di un numero sufficiente da consentire la riorganizzazione in senso verticale». La delibera passa ora in consiglio comunale, chiamato a esprimersi sul tema nella prossima seduta di lunedì 18 marzo.
LE SCUOLE DELLA CITTA' - Attualmente il sistema scolastico del comune di Piacenza conta 19 plessi di scuola dell'infanzia, 16 di scuola primaria e 8 sedi di scuola secondaria di primo grado. La popolazione scolastica nell’anno in corso (2023/2024) è composta da 8.826 bambini e ragazzi: 1.531 frequentano le scuole dell'infanzia, 4.373 le scuole primarie e 2.922 le secondarie di primo grado. Numeri riportati nella proposta e illustrati dall’assessore, insieme ai criteri previsti dalla revisione.
I CRITERI DELLA RIORGANIZZAZIONE - Al primo punto della proposta la dimensione, in linea con le direttive ministeriali: 1000 alunni per istituzione scolastica, con un possibile scostamento del 20%. A seguire la coerenza territoriale degli istituti, riferiti a un ambito preciso e afferenti a zone omogenee della città. Poi la continuità educativa per gli studenti - con un’organizzazione verticale del loro curriculum - e l'equilibrio numerico delle iscrizioni all'interno dello stesso istituto comprensivo. Tra gli obiettivi anche la funzionalità organizzativa – rispetto all’uso degli spazi e assicurando a ogni istituto l’ufficio di segreteria - e il riequilibrio della presenza di alunni di origine straniera: «Abbiamo una forbice molto ampia – evidenzia l’assessore – con una presenza nelle scuole che va da un minimo del 20% al massimo del 90% ed è importante renderla più uniforme».
Dopo il voto della delibera in consiglio comunale, l’iter prevede il passaggio negli organi collegiali delle scuole cittadine - non vincolante - e successivamente l’approvazione della conferenza scolastica provinciale e poi regionale, entro fine anno. Poi due anni per riorganizzare la rete e a settembre 2026 l’avvio.
GLI INTERVENTI: «Un polo professionale per scuole superiori» – Il consigliere Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi), ripercorre alcuni punti che lo vedono favorevole rispetto alla proposta, quali il curriculum unitario degli studenti, un ambiente di lavoro più aperto all’innovazione per i docenti e le necessità di riequilibrare la presenza degli alunni di origine straniera. «Anche l’aspetto della territorialità è molto importante, perché favorisce l’instaurarsi di un rapporto più stretto tra luogo e famiglie ed è nella logica “dell’abbattimento” dell’accompagnare a scuola in auto gli studenti». A fronte di 9 autonomie e della costituzione di 8 istituti comprensivi «avanziamo la possibilità di una nuova autonomia e di una nuova presidenza – aggiunge il consigliere – che potrebbe dare sistematicità al mondo delle scuole superiori cittadine, pensando alla possibile costituzione di un polo professionale, aggregando le realtà presenti».
A chiedere maggiori dettagli sul criterio territoriale previsto dalla proposta, in particolare sulla modalità delle iscrizioni nelle scuole a seconda degli ambiti di residenza, i consiglieri Giuseppe Gregori (Civica Tarasconi), Caterina Pagani (Piacenza Oltre) e Matteo Anelli (Pc Coraggiosa). Domande avanzate anche da Sara Soresi (FdI) – rispetto pure al coinvolgimento dei docenti nella proposta - e Luca Zandonella (Lega).
A chiudere gli interventi la risposta dell’assessore: «I docenti verranno coinvolti con la discussione che avverrà negli organi collegiali. Ci sono 8 metodi di attribuzione di punteggio e abbiamo concordato di farne uno unico, che dia alla residenzialità una consistenza ancora più alta. Condivido la riflessione di Trespidi e auspico che si possa avviare un dialogo con la Provincia, anche il sistema della scuola secondaria ha bisogno di questa autonomia».