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Venerdì, 26 Aprile 2024
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«A inizio novembre apre il pronto soccorso dopo i ritardi sugli arredi. Nel blocco B tutti i reparti operativi»

Il direttore generale di Ausl Luca Baldino, interpellato dalla stampa, risponde alle accuse di inizio settembre del sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi, sui ritardi dell'apertura del pronto soccorso - dopo i lavori di ampliamento - e sulla soppressione di alcune prestazione

Il pronto soccorso di Fiorenzuola riaprirà a novembre. Lo ha annunciato il direttore generale di Ausl Luca Baldino. Il reparto era stato chiuso causa Covid a marzo 2020 e poi oggetto di lavori di ampliamento da marzo 2021 a fine agosto, per un importo complessivo un milione e 350mila euro arrivati all’Ausl da Roma. Doveva essere aperto a settembre, poi la data è stata spostata ad ottobre ed ora sembra essere la volta buona: «E’ finito e lo abbiamo collaudato. Ora stiamo allestendo gli arredi che via via stanno arrivando, sulle cui consegne ci sono stati ritardi fino a 20 giorni. Con la prima settimana di novembre sarà completamente a posto e poi si potrà aprirlo» - spiega Baldino.

A inizio settembre il sindaco Romeo Gandolfi aveva scritto alla direzione di Ausl, riscontrando la «soppressione di alcune prestazioni, la forte limitazione e il contingentamento delle prestazioni fruibili presso la sede ospedaliera, la delocalizzazione di alcune prestazioni in una logica di supplenza distrettuale che non pare rispettosa dei criteri di prossimità nei confronti della popolazione più fragile, il differimento dell'esecuzione delle prestazioni in base a un'agenda delle prenotazioni percepita come incongrua in relazione alla gravità delle patologie del pazienti richiedenti». Il primo cittadino aveva anche segnalato che «a un mese e mezzo dall'inaugurazione ufficiale del Blocco B dell'ospedale permangono reiterate incertezze e una persistente mancanza di informazioni aggiornate sui programmi aziendali riguardanti modalità tempistica e dotazioni dell'imminente riattivazione del pronto soccorso dopo i lavori di ristrutturazione, dell'attivazione dei 15 letti previsti presso la Medicina e dell'implementazione delle attività previste al terzo piano del Blocco B».

Senza ottenere risposte e dopo riunioni dell’ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociosanitaria, Gandolfi era tornato all’attacco di Ausl e della Regione verso fine settembre, accusando «l’Azienda e la politica che la governa, di mancanza di volontà e capacità ad organizzare realmente i servizi come promesso ai cittadini». Così aveva chiesto ad Ausl di intervenire «prima che anche gli ultimi medici ed infermieri che hanno resistito, stanchi ma fiduciosi, se ne vadano altrove come tanti altri loro colleghi hanno già fatto». La risposta di Baldino è arrivata mercoledì 20 ottobre, interpellato sulla questione dalla stampa durante la presentazione del progetto dell’ospedale di Piacenza: «Stiamo procedendo su tutto e mano a mano, senza fare inaugurazioni, stiamo completando l’apertura del Blocco B dove ormai tutti i piani sono operativi. Si va avanti con il programma, nonostante qualche difficoltà nel reperire il personale ma è un problema che vive Piacenza come tutta Italia».

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